Lucca e la magistratura, le riflessioni dell’ex assessore Chiari

Lucca e la magistratura, Marco Chiari, ex assessore comunale, torna a intervenire su un tema su cui ha annunciato, dal momento della sua assoluzione, una battaglia personale. A dargliene lo spunto la notizia dell’assoluzione per l’ex direttore del polo fieristico Alessandro Dianda e il trasferimento del suo “grande accusatore”, il Pm Fabio Origlio alla procura generale di Firenze.
“Dal 2011 – dice Chiari – anno della mia custodia cautelare ad oggi, lo stesso pubblico ministero ha aperto molte indagini che hanno portato all’avvio di procedimenti giudiziari. Mi sembra e risulta molto evidente, visti i risultati ottenuti, che tali procedimenti non hanno prodotto nulla di quello che il Pm avrebbe auspicato. Molte persone indagate, molte persone sottoposte ad una gogna mediatica senza precedenti, un terremoto giudiziario che ha coinvolto sia la città che la politica”.
Chiari si chiede dunque se il provvedimento di trasferimento a Firenze sia una promozione o una punizione per il pubblico ministero. In entrambi i casi per l’ex assessore il provvedimento non sarebbe giustificato, visto il prestigio del nuovo incarico assegnato al magistrato: “Nessuno – commenta Chiari – si è posto la domanda di quanto siano costati all’amministrazione pubblica, di conseguenza a tutti noi, questi procedimenti penali finiti nel nulla? Ipotizzo una cifra, circa un milione di euro, senza contare i danni, vari milioni, che saranno richiesti. Ed allora, visti i risultati ottenuti e visto che “sbagliare è umano ma perseverare è diabolico” promuoviamo o puniamo, a seconda del significato che vogliamo dare a questi trasferimenti. Se fosse una “punizione” vogliamo chiederci che valore avrebbe tale significato?”.