
Si scaldano sempre di più, in entrambi gli schieramenti, i motori in vista delle amministrative del 2017. Non mancano i problemi, però, e i distinguo. A partire dal centrodestra che lunedì scorso ha avviato un percorso non semplice verso l’unità. Partiti, liste e movimenti civici vogliono individuare un nome unitario che permetta di convogliare tutte le forze avverse al centrosinistra per vincere le prossime elezioni. Ma le questioni sul tavolo sono sia di merito sia di metodo. C’è chi, infatti, vorrebbe far partire la discussione dal programma, una serie di punti sui quali basare la scelta del candidato sindaco, chi invece preferirebbe anteporre la scelta di un candidato forte a tutte le successive discussioni. La proposta, però, che potrebbe maggiormente destabilizzare il tavolo è quella di fare un passo indietro rispetto ai simboli di partito. E creare un listone politico-civico, sul modello seguito per le amministrative di Pietrasanta, in cui inserire gli esponenti dei partiti e della società civile che a quel punto si confronterebbero a colpi di preferenze. Una proposta, questa, che non ha mancato di far storcere la bocca ai partiti tradizionali, alcuni dei quali, in primis la Lega, si sono smarcati dall’ipotesi.
C’è poi da comporre ancora il dissidio interno a Forza Italia, al momento spaccata in due, anche come approccio, fra la componente più fedele al nuovo coordinatore provinciale Maurizio Marchetti e chi, in primis il capogruppo in consiglio comunale, Marco Martinelli, hanno firmato la “fronda dei 100” contro le ultime decisioni dei vertici del partito. Questi ultimi, più vicini alla sensibilità delle liste civiche, come ha dimostrato la campagna elettorale per le provinciali, gli altri invece più attenti alla centralità del ruolo di Forza Italia come collante fra le diverse anime del centrodestra.
Chi intanto lancia una fuga in avanti sui temi da affrontare per il programma elettorale è Agenda per Lucca, già pronta a presentare una sorta di decalogo in un appuntamento già fissato per venerdì nello studio dell’avvocato Agnitti.
Nel centrosinistra, invece, sottotraccia, e nonostante i toni pacati del capogruppo del Pd Francesco Battistini, continua invece la dicotomia fra le due anime dei democratici. E se al momento sembra sopito il dibattito su primarie sì – primarie no, si lavora alacremente per raccogliere intorno alla possibile candidatura di Alessandro alcune forze che non si riconoscono, o non si riconoscono più, nel Partito Democratico. Accanto a Lucca Civica, la lista civica “arancione” che ha appoggiato Tambellini nel 2012, ci potrebbe essere una seconda lista di esponenti della società civile, o di ex militanti e simpatizzanti del Pd, pronti anch’essi ad appoggiare l’esperienza amministrativa dell’attuale sindaco.
Grandi manovre, dunque, e tante incognite. Per una campagna elettorale destinata a durare praticamente un anno interno.