I segretari Pd: “Sindaco e giunta non sono martiri”

19 aprile 2016 | 13:30
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I segretari Pd: “Sindaco e giunta non sono martiri”

Sindaco e giunta non sono martiri e criticarli non è lesa maestà. Sono questi i concetti espressi dalle segreterie territoriale e comunale del Pd, Patrizio Andreuccetti e Francesco Bambini, dopo che in città si sono levate diverse voci, sempre in seno al Pd, che hanno invitato a far cessare la “guerra” alla giunta Tambellini. I due segretari però gettano acqua sul fuoco e dopo un preambolo sulla natura europeista e libertaria del Pd entrano nello specifico della situazione politica locale. “Ognuno di noi ha fatto le proprie battaglie quando era in minoranza e continua a farle oggi che si riconosce nella maggioranza che governa il partito. Durante ogni percorso, che fosse il nostro o quello di chi la pensava diversamente, non abbiamo mai accettato che qualcuno si atteggiasse a martire o che una parola detta in libertà, sempre per il bene comune, potesse essere interpretata come lesa maestà”.

“Per questo non capiamo la levata di scudi, protesa al vittimismo – spiegano Andreuccetti e Bambini -, che alcuni esponenti Pd stanno ergendo a difesa dell’amministrazione lucchese. Non vi è niente da difendere, niente per cui ergersi a vittima, c’è solo una sana dialettica interna nel merito delle cose, normale, giusta e sacrosanta se, come sta accadendo, avviene su progetti e programmi che interessano il vivo dei cittadini, nella quale anche alcune critiche sono mosse con l’intento di contribuire a fare meglio ed a portare avanti alcuni progetti di vitale importanza per il nostro territorio”. E entrambi tornano, di nuovo, sull’ipotesi del nuovo casello che nelle ultime settimane è stato al centro delle divisione. “Ne è un esempio – proseguono i due segretari – il dibattito sul casello di Mugnano. Noi non entriamo qua nel merito del piano strutturale, sul quale ci sembra legittimo si stia sviluppando un confronto vista la rilevanza strategica di questo atto amministrativo, crediamo però che non sia il caso d’inserirvi un’opera che anche solo in termini ipotetici, se realizzata, costringerebbe a modificare gli assi viari concepiti nella loro interezza. Tanto più che tale ipotesi, in quanto eventuale modifica al tracciato, non è’ stata considerata nell’ultima direzione territoriale che ha trattato il tema. Noi crediamo che le parole di merito siano sempre utili a migliorare le cose, a modificare i percorsi, ad ammettere, ogni tanto, che si è sbagliato. Altrimenti c’è il rischio di finire nel vicolo cieco della politica autoreferenziale che pensa di avere sempre ragione, quella presunta superiorità etica e morale che la sinistra ha spesso assegnato a sé stessa e che e’ stata all’origine di sconfitte elettorali. In democrazia, dove conta il consenso, non sono mai i cittadini a non aver capito, bensì è la politica che quando perde non si è spiegata bene. Su questo punto siamo sicuri di trovare il consenso di tutto il Pd, crediamo che nessuno, a nessun livello, vorrebbe ripetere atteggiamenti perdenti. In conclusione, non sono tanto le diversità di opinione nel merito a creare le sconfitte, quanto chi non cambia mai rotta perché crede di essere sempre nel giusto”.