Maniglia (Lega Nord) contesta il confronto con Cirinnà a Capannori

19 aprile 2016 | 07:52
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Maniglia (Lega Nord) contesta il confronto con Cirinnà a Capannori

Non va giù a Marcella Maniglia l’incontro di ieri a Capannori dove si è discusso di unioni civili con l’onorevole Monica Cirinnà e con il senatore Andrea Marcucci. “Questo argomento non può essere una priorità”, commenta. “E’ stato trattato il tema tanto caro alla sinistra delle unioni civili, per regolamentare le nuove famiglie, quelle per intenderci tra donna e donna, uomo e uomo e Dio solo sa tra chi o cos’altro. Il tutto in gran silenzio, quasi furtivamente, in modo tale da non permettere di esprimere un punto di vista differente da quello che impone il perbenismo comune e dilagante”. L’evento, a onor del vero, è stato più che pubblicizzato dal Comune di Capannori ma per la Maniglia non è stato sufficiente.

“In un momento storico in cui la Legge Fornero – tanto per citarne una – ha contribuito a mettere ulteriormente in ginocchio l’economia del Paese, al posto di prendere provvedimenti per aiutare i pensionati, gli esodati e i disoccupati, si blocca il Parlamento per mesi per parlare delle unioni civili e del decreto legge Cirinnà. In un momento storico in cui siamo letteralmente invasi dai nuovi migranti, al posto di costruire muri -come fanno negli Stati seri – o applicare leggi che gestiscano i flussi migratori, si pensa e si prediligono i diritti delle coppie omosessuali. Lungi da me contestarne la legittimità, è giusto che il Governo faccia finalmente qualcosa, ma dare la priorità a questo argomento mi sembra eccessivo. Succede anche a Lucca, dove la vice sindaco Vietina ama talmente tanto i diritti lgbt, da aver sfilato durante il recente gay pride in prima fila, trascurando invece altri tipi di problemi, tipo quelli evidenziati dai genitori dei bambini delle scuole materne ed elementari, costretti a pagare 5 euro per un buono pasto che non ne vale neanche 0,50 centesimi di euro, il tutto ovviamente a scapito dei diritti dei bambini stessi. Purtroppo non è solo attraverso una mediocre qualità della mensa scolastica che si ledono i diritti dei bambini, ma anche attraverso una folle e scellerata legge che consente a due omosessuali di sposarsi e adottarli, in barba a quello che sarà il loro futuro e il loro disagio perenne. Una cosa è regolamentare i diritti delle coppie di fatto, omo o etero che siano, altra cosa sono i bambini, che hanno diritto ad avere una mamma e un papà, così come imposto, tra l’altro, anche da madre natura”.