Fdi: “Fossi pieni, c’è il rischio di allagamenti”

20 aprile 2016 | 09:39
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Fdi: “Fossi pieni, c’è il rischio di allagamenti”

Il caso dei fossi trasformati in fiumi a causa dell’attivazione delle centrali idroelettriche a Saltocchio sta causando disagi non soltanto per il rischio di danneggiamenti alle Mura e per gli allagamenti alle sortite. Anche nella zona dell’ex Cantoni e in particolare in Corte Canovetta, il condotto pubblico ha rischiato di allagare le case. Lo dice il segretario di Fratelli d’Italia, Marco Santi Guerrieri che si sta interessando del problema e che ha effettuato un sopralluogo. Nel frattempo, sul caso sarà presentata anche una interrogazione in consiglio regionale.

“Ho iniziato il mio giro a partire dalla costruzione presente all’ingresso della Ex Cantoni che custodisce al suo interno le turbine per la produzione di energia elettrica e gli apparati di rilevamento dei livelli dell’acqua e del sollevamento delle chiuse per giungere alla seconda centrale quella di San Pietro a Vico. Mi domando quali siano stati i criteri e le modalità per portare avanti un progetto che sta già causando serissimi problemi alla popolazione interessata”, dice Santi Guerrieri accusando anche l’amministrazione di non aver dato la giusta attenzione al problema. Eppure proprio ieri sera in consiglio comunale il sindaco ha annunciato di aver presentato una diffida alle aziende.
“La scorsa settimana – rincara comunque Guerrieri – oltre agli allagamenti nelle prossimità degli spalti murari, una corte, Corte Canovetta è stata oggetto di un principio di allagamento proprio a causa del livello eccessivo dell’acqua all’interno della condotta. I residenti non sapendo cosa fare hanno chiamato la polizia municipale che intervenuta ha potuto constatare la fuoriuscita dell’acqua dalle grate interne la corte e dopo aver parlato con un responsabile dell’impianto, hanno rassicurato che il problema era fisiologico e che comunque era tutto sotto controllo”.
“Singolare – aggiunge Santi Guerrieri – è vedere gli scarichi dei depuratori un metro sotto il livello dell’acqua, singolare è pensare che l’acqua livellando nel sottosuolo con le case non solo riempirebbe i depuratori rendendone vana la loro funzione, ma potrebbe risalire addirittura all’interno delle abitazione attraverso gli scarichi del water. Ma attenzione l’acqua non e’ fuoriuscita solamente dalle grate della corte che sarebbero servite al deflusso dell’acqua piovana e non viceversa come accaduto, ma in un’altra area della corte addirittura l’acqua se ne usciva da sotto una vecchia pompa a mano di inizio secolo prendendo dritta la direzione di una casa sottostante. Una vergogna, inguardabile vedere quella preziosa condotta vecchia di 700 anni con i parapetti in mattoni impiastricciata di cemento ed intonaci a vista ed intervallata da attraversamenti di cemento armato. Nel sopralluogo, ho sollevato una grata e il livello dell’acqua era a soli tre centimetri dal livello stradale: mi immagino cosa possa accadere dopo uno scroscio di pioggia o peggio a causa di un malfunzionamento delle cataratte presso le centraline”.
“Chi si è preso la responsabilità verso quei cittadini qualora ne ricevessero danno? Perché – l’impresa appaltante non ha realizzato gli allacci alla rete fognaria come risulterebbe da alcuni documenti ? Perché il canale a detta dei residenti non è stato sufficientemente dragato ma come risulta dalle indicazioni dei residenti riempito con materiale che ne ha ridotto la profondità? Quale tutele del territorio sono state adottate proprio in relazione alle aree interessate in soggette ad allagamenti?”. “Come segretario cittadino di Fratelli d’Italia – aggiunge Santi Guerrieri -, ho ritenuto pertanto indispensabile richiedere l’intervento del nostro consigliere regionale Giovanni Donzelli che ricorrerà ad un interrogazione in consiglio regionale, relativamente alle autorizzazioni e ai pareri della sovraintendenza nonché sullo stato di fatto dell’opera e sull’ammissibilità del progetto”. Per tutti questi motivi Santi Guerrieri ha sollecitato anche la costituzione di un comitato cittadino e l’avvio di una petizione popolare contro l’attività delle centrali.