
Parlo, o sto zitto? Dico la mia e mi faccio aggredire oppure mi censuro per la “serenità della giunta”? E’ un dilemma che si pone il consigliere comunale del Pd, in quota renziana, Lucio Pagliaro in un post sulla sua bacheca Facebook. Al netto delle smentite e delle precisazioni giunte anche dai colleghi di partito sul tema “innocente” (visto che riguarda le attività estive per i bambini) della sua provocazione, Pagliaro incassa anche la stilettata di chi gli corregge anche la grammatica, invitandolo a corsi di recupero. A fargli notare gli errori è Luca Baccelli, fratello dell’ex presidente della Provincia e da due anni e mezzo non più iscritto al Pd. Ma i due si chiariscono e la mettono sul ridere. Tuttavia, ecco Gabriele Olivati che si inserisce e accusa di “vittimismo” Pagliaro e (lo dice chiaro e tondo) non soltanto lui. Una inezia da social network, ma che forse spiega bene il clima di tensione all’interno del Pd.
Lo scambio di battute sulla bacheca del presidente della commissione urbanistica non può, infatti, non far tornare in mente, almeno per la legge del contrappasso, chi per ultimo ha parlato proprio di vittimismo, anche se in verso contrario. L’accusa era arrivata dall’ala renziana che governa le segreterie, quella territoriale, nella persona di Patrizio Andreuccetti, e quella comunale, rappresentata da Francesco Bambini. Questi ultimi, soltanto qualche giorno fa, hanno tacciato di vittimismo quanti, nel Pd, invitano al cessate le armi contro sindaco e giunta su ogni tema, da ultimo, si sa, spicca quello del casello a Mugnano. Oggi Pagliaro fornisce un elemento in più: vittima è chi manifesta dissenso nei confronti di giunta e sindaco, perché poi – spiega Pagliaro – “se non me ne sto zitto, creo problemi alla giunta”. Viceversa, se “esprimo la mia opinione”, “vengo aggredito dai tanti che puntualmente attaccano le persone che la pensano in maniera diversa”.
E giù commenti polemici, farciti anche di insulti. Per carità, Luca Baccelli si è chiarito parlando di una bonaria presa in giro, ma tant’è.
Per arrivarci c’è da spiegare l’antefatto. Pagliaro, infatti, si irrita aprendo la home page del sito dell’amministrazione comunale e notando che in bella evidenza c’è la selezione per una nuova sperimentazione che riguarda le attività estive per bambini dai 3 ai 4 anni. Con questa iniziativa l’amministrazione intende creare un elenco di soggetti organizzatori e gestori di attività per promuovere proposte “con adeguato materiale informativo”, impegnandosi “a supportare la frequenza dei minori assegnando alle famiglie dei voucher a parziale copertura dell’iscrizione alle attività stesse”. Un progetto di cui Pagliaro si dice all’oscuro. Letto il testo, scrive su Facebook questo post, che riportiamo integralmente: “Apprendo dal sito del Comune che l’Amministrazione comunale (di cui ne faccio parte anche io) ha pubblicato un avviso per una nuova sperimentazione del servizio dei campi estivi. Di questa novità non c è stata nessuna discussione e confronto. Se la penso in maniera diversa che faccio esprimo la mia opinione oppure me ne sto zitto altrimenti creo problemi alla giunta e non gli trasmetto la serenità necessaria e nel contempo non vengo aggredito dai tanti che puntualmente attaccano le persone che la pensano in maniera diversa??? Dico la mia: con questa decisione si distrugge un metodo organizzativo funzionale e consolidato negli anni”.
A scatenare lo scambio di battute con Luca Baccelli è quell’inciso tra parentesi: “di cui ne faccio parte anche io”. Un refuso che scatena l’ilarità del fratello dell’ex presidente della Provincia, che commenta: “Hai ragione. Secondo me i campi estivi vanno sostituiti con una campagna di corsi di recupero per migliorare la grammatica italiana. Mai più un bambino che scrive ‘di cui ne faccio parte anche io’!”. “Caro Luca – è la replica di Pagliaro – ogni volta trovi l’occasione per evidenziare la tua supponenza. Io non faccio il professore universitario, tento (e qui scappa nella fretta un accento sbagliato subito dopo notato da Baccelli, ndr) di fare altro, cosa che in passato tu hai tentato di fare e non ci sei riuscito… chiediti il perché”. “Caro Lucio – la chiude Luca Baccelli – mi sembra che tu l’abbia presa un po’ troppo alta. Tutti facciamo errori quando scriviamo frettolosamente un post, e tutti faremmo bene a rileggere prima di condividere. Ma soprattutto accettare un’amichevole presa in giro, a mio modesto parere, rende la vita meno faticosa. E forse potrebbe essere utile anche per svolgere al meglio l’alto ufficio cui sei stato chiamato dal popolo sovrano. Comunque hai scritto ‘tentò’ invece di ‘tento’”. Nel frattempo arriva il commento di Gabriele Olivati: “Caro Lucio – gli fa notare -, il tuo (e di altri) porti come vittime di una sorta di censura che impedirebbe di esprimere le proprie opinioni, è stucchevole e fuori luogo. Io so cosa vi siete o non vi siete detti in Comune, e quindi dare un giudizio certo sulle tue esternazioni. Ma di certo, poiché dentro le istituzioni e il partito vi sono tantissimi momenti e spazi per risolvere e di discutere dei problemi della città (come ha fatto notare Enrica Picchi, presidente di commissione), vedere un consigliere comunale, come te che sei presidente di una commissione importante, che polemizza pubblicamente su un sacco di argomenti (dalle strade nel piano strutturale ai campi estivi) è ridicolo e al cittadino, che come me non vive dentro il Comune, viene una forte sensazione che certi comportamenti siano dettati da altri, subdoli, secondi fini politici. E non fare l’ingenuo, poiché fai politica da molti anni queste cose le sai benissimo quindi fatico molto a pensare che lo fai in buona fede”.
C’è da aggiungere per l’appunto che la consigliera del Pd, nonché presidente della commissione cultura e istruzione, Enrica Picchi, aveva già prima corretto Pagliaro: “Lucio mi dispiace contraddirti ma coloro che seguono le politiche formative sono stati informati ed è convocata una apposita commissione”. “Ogni anno – aggiunge ancora la Picchi – viene fatto un avviso pubblico per i soggetti organizzatori di attività estive e ora cambia che non c’è un vincitore bensì viene fatto un elenco di soggetti organizzatori e le famiglie possono iscrivere i propri figli dove preferiscono. Alle stesse famiglie il Comune assegna un voucher”. E il Pd si divide anche sul “dilemma” di Pagliaro.
Rob. Sal.