I comitati della sanità: “Niente privati al Campo di Marte”

24 aprile 2016 | 13:01
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I comitati della sanità: “Niente privati al Campo di Marte”

“Giù le mani dal Campo di Marte”. Era uno slogan di Raffaello Papeschi co-fondatore e presidente del comitato Lucca per una sanità migliore e oggi diventa l’appello della rete dei comitati della sanità al Comune a cui si chiede di mantenere la vocazione pubblica e la destinazione sanitaria al vecchio ospedale. I cittadini infatti sono convinti che quegli edifici torneranno ad ospitare il nosocomio lucchese visto “il fallimento” del modello San Luca. E al riguardo mettono nel mirino il progetto dell’amministrazione comunale, redatto secondo loro “senza tenere conto dei cittadini e di quello potrebbe essere più conveniente per gli stessi per i prossimi 20 anni. Saremmo spennati con il sistema del project financing per avere un ospedale decadente anche prima della scadenza dei pagamenti”, scrivono dal comitato.

“Smettiamo di prendere in giro il cittadino e di dilapidare beni pubblici a favore dei privati – aggiunge la rete dei comitati -: l’area di Campo di Marte deve restare sanitaria ed esclusa da ogni speculazione finanziaria. La nostra visione è quella che nei prossimi anni, Campo di Marte rialloggerà il nuovo ospedale di Lucca. Il San Luca, dopo 22 anni di project financing, sarà restituito alla cittadinanza vecchio e inadeguato, lo ribadiamo con insistenza. Il 19 dicembre 1987 fu inaugurato l’ampliamento del Campo di Marte con le sale operatorie e il 13 maggio 2014 tutto il complesso è stato abbandonato, dopo 27 anni. L’analogia con il San Luca è evidente. Il Campo di Marte costruito nel 1932, a oggi non ha mostrato debolezze strutturali e le fondamenta non affondano negli acquitrini. Il San Luca da subito ha mostrato debolezze e problematiche che ci fanno temere la dismissione molto prima di terminarne il pagamento alle lobby private, per non parlare dei servizi carenti e peggiorati. Citando Papeschi, il cittadino non ha mai richiesto un nuovo ospedale, ma servizi efficienti e di qualità per evitare il pendolarismo sanitario intra ed extraregionale”.
Da qui la proposta: “Invitiamo alla costituzione di un’associazione o ente no-profit costituita dai comuni della Piana di Lucca, le parti sociali, le associazioni e i comitati dei cittadini, oltre ad eventuali finanziamenti di Fondazioni per essere protagonisti di un processo di riqualificazione per l’utilizzo sanitario di tutta l’area e per valutare che la proposta di collocare a Campo di Marte il distretto sociosanitario, l’ospedalità per il post acuto e il centro direzionale sia un punto di partenza per una visione di economicità e di efficienza. Ci auguriamo che si smetta di esternare progetti che non tengano conto del futuro di Lucca e dei nostri giovani e soprattutto senza che si tenga conto delle esigenze sanitarie e sociali del cittadino. L’area del Campo di Marte è pubblica, l’economia non consente di ricavare più i soldi che si sperava di avere, la città non deve nulla al presidente Rossi in quanto gli 80 posti letto in meno del San Luca sono l’equivalente di a 32 milioni di euro in meno che il cittadino paga per non averli. L’inizio del risanamento di amministrazioni politiche che ci hanno defraudato della fiducia nella cosa pubblica deve iniziare dal coinvolgimento reale di chi è parte costituente della cittadinanza”.