
I consiglieri comunali Roberta Bianchi (Federazione della sinistra) e Laura Maria Chiara Giorgi (M5S) intervengono oggi (30 aprile) con una nota sulla questione della selezione pubblica indetta da Itinera srl per l’assunzione a tempo indeterminato di un dipendente di quarto livello.
“Abbiamo appreso che il bando è stato revocato – dicono – e non conosciamo ancora le motivazioni di tale revoca in quanto non sono ancora state pubblicate sul sito della società, ma viene da dire che avevamo ragione”. Il motivo? E’ così spiegato: “Noi avevamo sollevato dubbi di legittimità su quel bando che inseriva tra i requisiti il voto minimo di laurea, requisito che la legge delega numero 154 del 2015, aveva soppresso. Quando abbiamo sollevato la questione, c’è stata una inusuale levata di scudi, a difesa dell’operato di Itinera, del dottor Bortoli, amministratore unico di Lucca Holding, che ci ha accusato, tra l’altro, di occuparci di questioni che non ci competevano. Ora diciamo: per fortuna ce ne siamo occupate, perchè ciò ha comportato il ritiro di un bando palesemente illegittimo che avrebbe tagliato fuori molti candidati”.
Le due consigliere ricostruiscono l’accaduto: “La decisione di fare il bando in quel modo, sosteneva Bortoli, era dettata dalla necessità di accelerare le procedure e di spendere meno”. Giorgi e Bianchi riportano le parole di Bortoli: “Qualora Itinera dovesse già attenersi, come senza ragione viene saccentemente affermato, al criterio di soppressione del requisito del voto minimo di laurea; ovvero – come pare auspicare la Cgil – volesse trascurare ogni altro qualificante requisito pre-selettivo, il conseguente allargamento della platea di accesso al concorso aumenterebbe in maniera sproporzionata, rispetto al limitato obiettivo di procedere solo ad un’assunzione a tempo determinato, i costi e i tempi della procedura, fino a non permetterne probabilmente la conclusione in tempo utile”. “Visto che l’obiettivo era risparmiare tempo e denaro – proseguono le consigliere – viene spontaneo chiedersi quanto è costata questa operazione, fallimentare, per affidamento dell’incarico (4500 euro lordi), per la preparazione del bando (ed altri non meglio definiti compiti) a una persona esterna alla società, in quanto come dichiarato dalla società stessa all’interno non vi erano professionalità adatte allo scopo, (forse un ingegnere non era la persona più indicata, ma questo non sta a noi stabilirlo). Inoltre bisogna considerare le lettere raccomandate inviate ai concorrenti per completare la documentazione, certificando sia il requisito del voto minimo di laurea che la partecipazione a uno stage operativo di almeno tre mesi, requisiti richiesti, ma non indicati tra quelli da certificare. Oltre a questo c’è stato da assicurarsi il parere di un legale, che sicuramente sarà stato interpellato per arrivare alla revoca del bando stesso. Siamo contente di essere state saccenti”.