
Ancora nessuna novità per la trasparenza degli atti amministrativi dopo il consiglio comunale dello scorso 28 aprile. A stigmatizzare la situazione è il Movimento Cinque Stelle di Lucca.
“Il 28 aprile – si legge nella nota – su richiesta dei consiglieri di minoranza ed in particolare della consigliera Giorgi, si è svolto, in consiglio comunale, il dibattito sulla trasparenza e sull’oscuramento della pagina “amministrazione trasparente” nel nostro Comune. Strano davvero dover fare un consiglio straordinario per la trasparenza, un diritto inalienabile per i cittadini che sono i datori di lavoro della stessa amministrazione. Ancor più strano, però, che, ad oggi, questo consiglio comunale non si veda in podcast, come si dovrebbe vedere. O meglio si vedono i primi 10 minuti e poi si salta un’ora e mezzo, ovvero non sono visibili gli interventi dei cittadini partecipanti, l’ingegner Michele Urbano e l’avvocato Riccardo Lorenzi e dei consiglieri, per arrivare al momento cruciale dell’intervento, difensivo, che esprime le giustificazioni all’oscuramento del sito, del segretario comunale. Chiaramente lo stesso segretario dice che poi provvederà al miglioramento della situazione, che poi si troverà il tempo per togliere i dati sensibili dalle determine e dalle delibere, e così saremo nella legalità, senza però darsi dei tempi”. “Intanto però – proseguono i Cinque Stelle – e voi cercate un atto pubblico non lo trovate, ormai dall’1 gennaio 2016, sebbene sia un vostro diritto, sancito dalla legge. Eppure anche nella Firenze di fede renziana gli atti sono liberamente accessibili, la Lucca del trasparente Tambellini invece si distingue per l’oscuramento. Ecco perché parliamo di “melina”. Quella melina che proprio ieri ho riscontrato ulteriormente nella risposta del dirigente comunale settore 5 che ci risponde, a seguito di richiesta di accesso agli atti, che questi atti non sono nel suo ufficio. Come se a noi interessasse sapere se erano nel suo ufficio. A noi interessava solo avere gli atti richiesti con l’accesso fatto, indipendentemente dall’ufficio che li ha. Insomma meline su meline, tutto per prendere tempo e stancare gli avversari. E sapete chi sono gli avversari? Siamo noi, ovvero i cittadini”.