Piano strutturale, Pellegrini Masini: “Sbagliato negare il confronto”

“Le opposizioni e la rete dei comitati sono messi di fronte all’impossibilità di svolgere il loro ruolo di stimolo critico sul piano strutturale, l’atto più importante che un comune può approvare”. Lo sostiene l’ex assessore Giuseppe Pellegrini Masini dopo la protesta delle minoranze che ieri hanno fatto mancare il numero legale alla commissione urbanistica, a seguito della convocazione del consiglio comunale sul piano il prossimo 30 maggio.
“Il sindaco Tambellini – aggiunge – contro il parere dichiarato alla stampa del presidente della commissione urbanistica, Pagliaro, (del Pd, il suo stesso partito dal quale Tambellini ha però dichiarato alla stampa di sentirsi destabilizzato), pare voler forzare i tempi di approvazione del piano strutturale, impedendo alla commissione di svolgere appieno il suo ruolo e soprattutto impedendo alle opposizioni e forse ad una parte del suo stesso partito, di dare un contributo critico ad un atto fondamentale. Allo stesso modo si può leggere l’appello della rete dei comitati al sindaco per l’apertura di un dialogo sul Piano Strutturale, un piano che ha per sua natura un impatto enorme sul territorio. Ancora una volta il tanto decantato principio di partecipazione, durante la campagna elettorale del sindaco, va a farsi benedire, ma quel che è peggio è che questo piano strutturale contraddice anche altre promesse del sindaco, ovvero il fatto che si sarebbe realizzato un piano a consumo di suolo zero. Invece il piano propone l’edificazione di ben 1625 nuove unità abitative, in una città che già ha grosso un problema di alloggi edificati e invenduti, inoltre, ben il 40% di questi nuovi alloggi sarebbero da realizzarsi con nuove edificazioni! L’impatto ambientale – aggiunge l’ex assessore – e soprattutto sulla sicurezza e salute dei cittadini del nuovo suolo edificato unitamente alla realizzazione dello scellerato progetto degli assi viari, anch’esso previsto dal piano, sarebbe significativo. Occorre ricordare infatti che l’impermeabilizzazione di crescenti porzioni di territorio della piana e lo sviluppo urbanistico contribuiscono a compromettere in modo inevitabile la sicurezza idraulica e ad aumentare l’inquinamento atmosferico in una città che subisce già i gravi effetti sanitari dovuti ad un inquinamento dell’aria fra i più importanti della Toscana. Senza contare i danni alla qualità della vita dei residenti che una maggiore urbanizzazione porterà e i molto probabili danni economici che la città nel lungo periodo dovrà soffrire come conseguenza degli effetti sulla salute dei residenti, sulla sicurezza idraulica e magari su un comparto come quello turistico che si sviluppa grazie alla conservazione e alla qualità dell’ambiente urbano. Questo piano sembra avere uno sguardo rivolto al passato, ad un modello di sviluppo insostenibile, c’è da sperare che la parte più sensibile della maggioranza torni sui suoi passi e riapra il dibattito nella commissione urbanistica, correggendolo e facendo rispettare il diritto sacrosanto delle opposizioni e della società civile, che si esprime anche e soprattutto attraverso le associazioni e i comitati, a contribuire con il proprio stimolo critico al lavoro della maggioranza”.