
La rottura in vista dell’adozione del piano strutturale? Non è colpa delle opposizioni. A dirlo sono cinque dei sei componenti di opposizione (non c’è la firma di Pietro Fazzi) all’interno della commissione urbanistica, che aderiscono a una nota inizialmente firmata dalla sola consigliera Roberta Bianchi (Fds). Si tratta di Roberto Lenzi (Idv), Mauro Macera e Lido Fava (Forza Italia – Alternativa Civica) e Piero Angelini (Governare Lucca): “La rottura – dicono – si è determinata quando nella riunione dei capigruppo la maggioranza si è arroccata nel voler fare il Consiglio comunale il 30 maggio, per forza. Noi non chiedevamo la luna, ma semplicemente di ritardare di almeno 15 giorni l’adozione del piano, per consentire alla commissione di terminare con calma i lavori, ai cittadini di essere informati. Non è certo un caso che il coordinamento dei comitati abbia invitato l’Amministrazione ad andare sui territori a presentare e confrontarsi sulla proposta prima del dibattito in Consiglio. Non dimentichiamo che a noi consiglieri la proposta completa con le cartografie allegate ci è stata consegnata solo intorno alla metà di aprile, neanche il tempo per poterla analizzare completamente, visto che si tratta di un malloppo di 1.500 pagine.”.
“A questo si aggiunga il fatto – aggiungono i consiglieri – che qualsiasi proposta delle opposizioni in commissione non veniva presa in considerazione, la qual cosa puntualmente si è verificata anche nell’ultima riunione e ci ha convinti ad abbandonare l’aula. Apparentemente massima disponibilità, perchè i tecnici ci hanno spiegato gli aspetti poco chiari anche più di una volta, ma in realtà massima chiusura, perchè spiegare non significa ascoltare le richieste e qualche volta prenderle in considerazione.”.
“Per recuperare un clima più sereno – è la proposta finale – l’amministrazione deve fare un passo indietro, e concedere più tempo prima di portare la proposta in Consiglio”.