Idee e soluzioni per Altopascio dal confronto tra i candidati

26 maggio 2016 | 15:17
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Idee e soluzioni per Altopascio dal confronto tra i candidati

Se fosse stato un concerto si sarebbe detto Teatro Puccini sold out, invece a fare il pieno riscoprendo un senso di partecipazione inedito per Altopascio è stato il confronto tra i candidati a sindaco alle prossime amministrative del 5 giugno nella serata di mercoledì, organizzato da Noi Tv in collaborazione con Luccaindiretta.it e La Nazione.

I Icandidati a sindaco Sara D’Ambrosio (Pd e Viviamo Altopascio), Ferruccio Del Sarto (Il Futuro per Altopascio), Francesco Fagni (Insieme per Altopascio, Lega Nord, Fratelli d’Italia), e Giovanni Matteo Tori (Liberaltopascio e Toscana Più sicurezza e libertà), hanno cercato di portare voti alla propria causa rispondendo alle domande dei giornalisti. Un dibattito serrato. Tanti i temi affrontati dalla sicurezza all’edilizia scolastica, lo sviluppo economico del territorio attraverso turismo e commercio, l’urbanistica, i lavori pubblici, le politiche sociali e l’annosa questione dell’accoglienza dei profughi come richiesto dalla prefettura. Proprio su questo tema gli animi, come era da aspettarsi, si sono scaldati sia sul palco sia in platea, per quanto il dibattito non fosse aperto alle domande dal pubblico. Una partita a quattro con ciascuno dei candidati che ha cercato di illustrare le proprie idee per Altopascio, gettando qualche trappola dialettica davanti agli avversari. Alla fine però sul palco in realtà si è visto lo scontro indicativamente tra tre scuole di pensiero: da un lato Tori, che da esponente di un movimento puramente civico, svincolato da logiche di partito nazionale, ha puntato sul pragmatismo amministrativo oscillando tra posizioni di centrosinistra e di centrodestra a seconda dei problemi, dimostrando almeno nel ragionamento di essere fuori da ogni schema, pur non rinunciando all’ormai decennale battaglia contro la continuità amministrativa del centrodestra di ispirazione “azzurra” di Altopascio. Tanto che a un certo punto non ha mancato di scagliarsi contro il sindaco uscente Maurizio Marchetti, presente in sala, ribadendo che “è un macigno e che deve essere rimosso per il bene del Comune”.
Sciolto e sicuro sui vari temi, forte dell’esperienza amministrativa, invece è risultato Francesco Fagni, secondo molti il favorito, che non ha mancato di ribadire la validità di alcune scelte fatte fino ad oggi dall’amministrazione comunale uscente di cui fa parte, pur lanciando il ponte verso nuove prospettive su molte tematiche, introducendo elementi di discontinuità anche con il lavoro fatto fino ad oggi là dove i fatti hanno dimostrato che c’è ancora da lavorare per risolvere i problemi.
In piena ortodossia Pd, invece, è stato il ragionamento politico della giovane candidata D’Ambrosio, che per quanto abbia dimostrato di avere ben presenti le criticità di Altopascio e una linea politica propria, spesso per rispondere ha fatto ricorso alla linea del partito, quasi utilizzando un modello preconfezionato (della serie per questo problema noi abbiamo questa formula), dando l’impressione, probabilmente solo l’impressione, di un modello politico un po’ rigido. Di sicuro D’Ambrosio ha dato prova di essere veramente giovane, nella capacità e nella voglia di portare Altopascio a dialogare con le realtà esterne, dalla Regione fino alla Comunità europea, con uno sguardo chiaramente puntato verso quella che sarà una strada obbligata, se pur difficile da percorrere.
A Ferruccio Del Sarto è toccato invece il ruolo del ‘lobbista’, nel senso più squisitamente anglosassone del termine, ovvero rappresentare gli interessi di un gruppo, quello dei commercianti. Temi sui quali si è battuto sono stati per lo più la questione della riapertura del centro storico e della sosta non a pagamento in via Cavour, il rilancio turistico e commerciale di Altopascio, su cui ogni candidato ha dimostrato di avere le sue idee. Acominciare da D’Ambrosio che ha proposto di fare riferimento alla Regione e all’Europa e alle strutture che possono far arrivare finanziamenti per rilanciare del territorio, non solo incrementando gli arrivi dei pellegrini ma dei turisti in genere, rendendo più fruibili le risorse ambientali e culturali di Altopascio e veicolare i marchi del territorio. Fagni invece ha proposto per il rilancio turistico della città del Tau di fare sistema con i comuni del comprensorio del Cuoio, come San Miniato e Castelfranco di Sotto che, pur essendo in provincia di Pisa, hanno una dimensione e una vicinanza più compatibile con Altopascio, sottraendosi in questo modo alla forza accentratrice di Lucca per quelle che sono le risorse turistiche.
Sul tema sicurezza durante il dibattito si è accesa la schermaglia sopratutto tra Fagni e D’Ambrosio. La giovane candidata democratica, infatti, ha rimarcato che alla fine, al di là di propaganda e slogan la politica “da sceriffi” dell’amministrazione Marchet,ti non ha prodotto gli effetti sperati, ma anzi ha prodotto una riduzione degli organici della polizia municipale. Fagni ha replicato punto su punto, facendo un ragionamento di più ampio respiro sul problema della tenenza dei carabinieri, spiegando che i lavori sono fermi nei cassetti del Comune, perché dall’Arma è stato chiaramente ribadito che al momento non sarebbe possibile attivarla, in quanto mancano gli ufficiali per reggere la struttura, quindi la soluzione è cercare di fare con le risorse che ci sono ed evitare di finire nel meccanismo della polizia municipale unica della Piana di Lucca. Il timore di Fagni è proprio quello che alla fine l’estensione territoriale di Capannori possa attrarre troppe risors,  lasciando scoperto in realtà il territorio dei comuni più piccoli.
Tori invece come soluzione ha proposto, in attesa della tenenza dei carabinieri, un diverso impiego della polizia municipale, ovvero chiedere ai carabinieri una maggiore vigilanza sul centro nelle ore diurne e lasciare le frazioni alle pattuglie dei vigili.
Gli animi però si sono veramente scaldati sul tema dell’accoglienza dei profughi, innescato dalla richiesta della prefettura di Lucca di accogliere un piccolo gruppo di persone ad Altopascio e negli altri comuni della provincia. Alle logiche di accoglienza e integrazione della D’Ambrosio, Fagni ha risposto con un chiaro no perché “Altopascio non ha le strutture per accogliere”. Tori ha sottolineato gli aspetti più umani del problema e proposto di utilizzare le strutture esistenti per accogliere un piccolo gruppo di profughi, ovvero persone in fuga dal proprio paese per motivi politici e di sopravvivenza e non genericamente stranieri. Un tema scottante su cui la stessa platea si è divisa. Tori, per quanto abbia dovuto sostenere forse la posizione più impopolare, ha tenuto botta agli attacchi che sono arrivati dallo stesso pubblico.
I temi propri della D’Ambrosio invece sono stati le politiche sociali, secondo la candidata oggi bloccate a causa di un bilancio fatto male e soprattutto in forma provvisoria, che impedisce la distribuzione della risorse per le famiglie più in difficoltà. A questo Fagni ha replicato puntualmente sottolineando che Altopascio è il Comune della provincia di Lucca con la minore pressione fiscale e che il bilancio è stato approvato in forma provvisoria semplicemente perché l’amministrazione comunale è in scadenza di mandato, come è avvenuto per tutte le altre amministrazioni uscenti in Italia. La questione delle tasse ridotte rimane per Fagni la strada che intende continuare a portare avanti.
Insomma la schermaglia c’è stata e le posizioni si sono distinte tra i vari candidati. Altri temi affrontati, su cui ciascuno dei candidati ha proposto varie soluzioni, non senza polemizzare, sono stati la questione urbanistica, la rotatoria al Turchetto, tema caro a Tori, la ripresa economica e il lavoro.
Ora dopo i candidati la parola passa agli elettori che si recheranno alle urne nella giornata del 5 giugno.

Gabriele Mori