Martinelli: Gesam, partenariato e Ati le alternative

26 maggio 2016 | 16:57
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Martinelli: Gesam, partenariato e Ati le alternative

“Partenariato pubblico privato tra amministrazione comunale e Gesam Energia Spa per la gestione dei servizi pubblici oggi svolti da Gesam Energia (Servizi Cimiteriali, illuminazione pubblica, gestione degli impianti elettrici comunali e servizi cimiteriali) e realizzare un’associazione temporanea di imprese Ati tra Gesam Spa e Toscana Energia per la partecipazione alla gara del gas”. Queste le proposte di Marco Martinelli, presidente del gruppo Forza Italia, per il futuro di Gesam alla luce dei rilievi evidenziati da Anac.

“I vantaggi di questa scelta – spiega Martinelli – sarebbero innumerevoli, rispetto alle soluzioni prospettate da Tambellini e Bortoli con il riporto “in house” o con la re-internalizzazione in comune dei servizi. E’ giunto il tempo di trovare vie alternative all’indebitamento, per finanziare la realizzazione di opere pubbliche e garantire nel contempo ai cittadini, la fruizione dei servizi pubblici. E’ noto a tutti che stringenti limiti sono imposti alla spesa degli enti pubblici territoriali dal patto di stabilità interno e l’articolo 10 della legge 243 del 24 dicembra 2012 ha irrigidito le regole di ricorso all’indebitamento per spese di investimento da parte di regioni ed enti locali. Invece, attraverso il partenariato pubblico privato attuato con Gesam Energia, il Comune di Lucca avrebbe tra gli altri: la possibilità di governare l’intera operazione ed indirizzare i servizi pubblici a propria discrezione, poiché il partner è una società controllata dal Comune di Lucca – spiega Martinelli -; la possibilità di condividere preventivamente con Gesam Energia l’equilibrio economico e finanziario dell’operazione, fissando i valori di rendimento economico prossimi allo zero; trasferire a carico del partner Gesam Energia, i rischi di progettazione e costruzione degli interventi, i rischi finanziari, i rischi operativi una volta che le opere sono state realizzate)”. Secondo Martinelli questa soluzione darebbe anche la “possibilità di coinvolgere nell’operazione, un socio privato (Toscana Energia) con apporto di capitali esterni alle casse comunali”, e la possibilità di “portare fuori dal bilancio comunale (‘off balance’) buona parte dei corrispettivi che oggi l’amministrazione comunale riconosce a Gesam Energia e gravanti sulla spesa corrente”. Ma non finisce qui. Per Martinelli il partenariato riuscirebbe anche ad “incentivare l’economia locale, in un periodo di grave congiuntura economica, come quello odierno” e a “dare garanzie occupazionali ai dipendenti del gruppo Gesam, al di là degli esiti della futura gara per il Servizio di distribuzione del gas, oltre che mantenere in vita una realtà importante come il gruppo Gesam”. “L’Unione Europea peraltro grida da tempo a gran voce – prosegue Martinelli – che l’unico rimedio attualmente praticabile ai problemi di finanziamento della pubblica amministrazione, specialmente locale, è il partenariato pubblico privato. Leggendo poi in controluce il nuovo codice degli appalti è evidente che anch’esso è stato scritto pensando al partenariato come strumento per conseguire l’obiettivo macroeconomico del contenimento del debito pubblico e per tutelare anche le dimensione microeconomica, ovvero i benefici del partenariato sul piano del rispetto tempi di costruzione e della qualità dell’opera/servizio. Non a caso l’articolo 183 del decreto legislativo 50/2016 mantiene inalterato, al comma 15, il dettato del decreto 163/2006 (abrogato) che prevedeva il diritto di prelazione per il promotore di iniziative di project financing avanzate alle pubbliche amministrazioni. Il partenariato – prosegue Martinelli – è un sistema realizzativo (e non solo finanziario) completamene differente rispetto a un appalto tradizionale. Confrontare le due operazioni è come confrontare un hotel a 5 stelle con una buona pensione a 2 stelle. Infatti, nel piano economico e finanziario di un partenariato l’operatore economico (se razionale) include tutti i costi necessari a garantire un determinato risultato. Cosa che, invece, non avviene in un appalto tradizionale, dove normalmente determinati costi non sono nemmeno contemplati, quali per esempio le manutenzioni predittive, che, se si manifestano, vengono coperti con il ricorso a diverse voci di bilancio pubblico, rendendo spesso difficile ricostruire ex post il costo vero di un progetto, specie per quanto attiene alla dimensione gestionale”.
Poi c’è la questione della gara per la rete del gas: “Ci era apparsa subito anomala – osserva Martinelli – l’ipotesi di joint venture con Toscana Energia, ideata da questa amministrazione. Da oltre un anno andiamo dicendo che tale accordo, conseguente alla scissione asimmetrica di Gesam Spa avrebbe potuto rappresentare un concentramento non idoneo per le valutazioni dell’autorità garante per la concorrenza ed il mercato. Ma la cosa ancora più anomala, è andare oggi a chiudere degli accordi con Toscana Energia, senza neppure sapere se, e quando, le gare del gas si faranno. L’incertezza sui tempi dettati dall’ultima proroga governativa del marzo scorso, ed i numerosi ricorsi legali avanzati contro i bandi di gara pubblicati in soli 17 Comuni su 177, lasciano spazio a doverose valutazioni strategiche alternative. La nostra soluzione era e rimane l’Ati, associazione temporanea di imprese, poiché rappresenta lo strumento più idoneo per affrontare la futura gara del gas, in quanto allestibile o disallestibile sul momento, secondo le effettive necessità che verranno a configurarsi per Gesam Spa. Sulla scelta del partner con il quale associarsi temporaneamente, la via più efficace sarebbe quella della gara ad evidenza pubblica già messa in atto da numerose altre aziende Italiane simili alla nostra Gesam. In ogni caso, anche nell’ipotesi di Ati con Toscana Energia, sarebbero ben lontane le problematiche di sovrabbondanza di requisiti segnalate più volte da Tambellini e Bortoli. L’autorità garante per la concorrenza ed il mercato, infatti, ha rilevato tale criticità, quando gli operatori riuniti in associazioni temporanee di impresa erano due primarie società di distribuzione del gas di livello Nazionale: Italgas ed Acea, non certo Toscana Energia e Gesam Spa! Concludiamo questa trattazione confidando che l’amministrazione comunale di Lucca, vorrà prendere in seria considerazione le nostre parole, e vorrà intraprendere con noi un percorso di approfondimento e condivisione su quanto da noi indicato”.