Piano strutturale, Petrini: “Come si garantisce il mancato consumo di suolo?”

29 maggio 2016 | 09:21
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Piano strutturale, Petrini: “Come si garantisce il mancato consumo di suolo?”

Piano strutturale, fioccano gli interventi. Anche Francesco Petrini, uno dei fautori della consulta comunale della cultura, interviene sul merito, in attesa della fase di confronto con la città promessa dall’assessore Mammini dopo l’adozione in consiglio comunale.

“La legge regionale – dice Petrini – riguardo alle pianificazioni urbanistiche pone dei precisi “paletti” ai Comuni impegnati nella stesura dei piani strutturali e dei successivi piani operativi. Ma la cosa più importante, prevista del resto anche dalla precedente legge, riguarda l’efficacia del piano strutturale concetto sul quale si è opportunamente soffermata di recente l’assessore all’urbanistica Serena Mammini. Bene, entro la prossima settimana, a quanto pare, il piano strutturale sarà adottato dal consiglio comunale, dopo di che noi cittadini dovremmo avere il tempo e la pazienza di affrontarlo e di presentare tutte le opportune osservazioni prima che venga nuovamente sottoposto all’attenzione del consiglio comunale che dovrà esprimersi sulle osservazioni pervenute e passare poi all’approvazione”.
“Ho usato volutamente il condizionale – dice Petrini – perchè non sarà facile per un comune cittadino come il sottoscritto, leggersi un documento, meglio un insieme di documenti e relativi allegati, di notevole complessità. Per cui ritengo utile e opportuna l’iniziativa dell’assessore all’urbanisica di illustrare il piano in diverse riunioni organizzate in diverse sedi, entro i 60 giorni che vanno dall’adozione alla successiva approvazione. In quell’occasione io sarò curioso di chiedere con quali criteri si è tutelato il territorio del nostro Comune e si è individuato il perimetro del territorio urbanizzato rispettando il concetto di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio territoriale, così come recita la norma regionale. Cercherò anche di capire se questa “carta fondativa del governo del territorio”, come qualcuno ha definito i piani strutturali non a caso già denominati “piani regolatori”, ha un’anima, se posso leggerci, dribblando le difficoltà tecniche, una precisa e condivisibile – per me – visione di città e di paesaggio urbanizzato e rurale. Poi tutto è relativo e l’attenzione andrà posta al successivo piano operativo comunale (come si sa il diavolo sta nei dettagli)”.