
Schede telefoniche, pizza, pasti completi sette giorni su sette, letti “adeguati” per assicurare ogni confort composti da materasso, cuscino, lenzuola, federe e coperte, carte prepagate per soddisfare le piccole necessità quotidiane oltre a tutto l’occorrente per la pulizia: sono alcuni dei punti fissati dal bando della Prefettura di Lucca per l’affidamento del servizio di prima accoglienza ai cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale con cui il governo intende sistemare, in provincia, 400 migranti. Il ministero dell’Interno ha destinato, per questa fase di accoglienza, poco più di 2,4 milioni, per il secondo semestre 2016. In Toscana per l’emergenza migranti il governo ha stanziato oltre 70milioni di euro.
“Agli immigrati vengono assicurati tutti quei confort che gli italiani, strizzati da tasse e crisi, non possono quasi più assicurarsi – rilancia Massimo Mallegni, sindaco di Pietrasanta – Il bando da quasi 2,5 milioni di euro è una presa in giro per tutti quei cittadini, italiani e stranieri, che non sanno come arrivare alla fine del mese e non hanno una casa. Io non c’è l’ho con i migranti, sia chiaro, che rischiano la vita per arrivare in Europa, ma il modello di accoglienza che stanno calando sui territori è un modello pericoloso per la stabilità sociale. Io sono per gli aiuti e per aiutarli, ma nella terra da dove provengono altrimenti di questo passo, se non creiamo le condizioni là, si riserveranno tutti in Europa. Sta già accadendo”.
Il sindaco di Pietrasanta punta il dito contro il bando che garantisce, fino a 33,50 euro al giorno pro-capite e pro-die alle strutture che assicurano l’accoglienza. “E’ chiaro – analizza – che l’accoglienza sia un business e rischi di esserlo sempre di più in futuro. Perché il governo non stanzia risorse per creare nuovi alloggi popolari e dare una risposta alle famiglie che stanno aspettando una casa da anni? Ha ragione il Premier quando dice che questo paese sta cambiando verso: ma non è nel verso degli italiani”.
l problema è politico, viene chiesto ai comuni di farsi carico di una problematica di ordine internazionale e subire, perché di questo trattasi, il fallimento in atto di responsabilità che sono prerogativa degli organi di governo nazionale ed internazionali dove il problema migratorio non viene governato ma subito senza alcuna seria iniziativa di soluzione. In Europa si tentenna, si ergono muri, si pagano i turchi, si balbetta al G7, chi governa dilaziona il problema laddove c’è da votare, mentre chissà dov’è e per cosa viene pagata ed a chi risponde la diplomazia internazionale. Nel niente si lascia scivolare la questione sui comuni, mossa geniale ed astuta degna dell’attuale governo.
Sul tema anche Vittorio Fantozzi, sindaco di Montecarlo: “La solidarietà è un’altra cosa, non scomodiamola. A Montecarlo, come in tutta la Lucchesia, siamo e facciamo da sempre la solidarietà che è quella privata, anonima anche quando ha dimensioni collettive, che è sincera perché convinta, che è grande quanto occorre, che è soprattuto quotidiana perche è un modo di essere e non di apparire, dove per il sudore versato il ritorno è il sorriso di qualcuno che sta meglio e magari non conosciamo, dove il portafoglio del cittadino si apre per svuotarsi e non per riempirsi. Nessun problema personale con la prefettura di Lucca, non potrebbe essere altrimenti. Solo la dovuta franchezza istituzionale, che per me è parte integrante e centrale del rapporto per l’appunto istituzionale, dalla quale le stesse istituzioni possono soltanto reciprocamente arricchirsi. Contesto e mi rammarico che i problemi dei lucchesi, partendo dal concretissimo tema della sicurezza assiem ad altri, non siano stati affrontati con la stessa determinazione di altre questioni, a partire dai cosiddetti migranti. Se fino ad oggi il “no” di Montecarlo aveva motivi concreti e già chiariti nelle opportune sedi istituzionali, dalla particolarità del territorio all’assenza di strutture alla critica ed al netto rifiuto del sistema regionale di accoglienza nei suoi aspetti politici ed economico-affaristici, dopo le dichiarazioni di Biffoni che paventa di applicare vere e propri sanzioni ai comuni che non accolgono adesso il nostro “no” è anche politico ed ancora più totale. Se passa la linea delle sanzioni, passeremo subito ai fatti. Questa amministrazione non intratterrà più alcun rapporto con quelle cooperative impegnate esclusivamente nell’attuale sistema di accoglienza: chi lucra sulla pelle degli uomini, perché a questo siamo arrivati, non trova sponda a Montecarlo. Con il fiume di euro in corso sopravviveranno anche senza le nostre risorse, ma non si spaccino per enti morali o caritatevoli quali non sono. Senza i 3,3 miliardi di euro spesi soltanto nel 2015 per l’accoglienza di solidarietà ne avremmo vista assai meno, ma almeno sarebbe stata concreta. Non ce ne vogliano le cooperative lucchesi, noi difendiamo soltanto il nostro pieno diritto ad opporci ad una politica di accoglienza senza senso, che non risolve il problema di questi uomini ne prima né dopo, non offre loro integrazione e radicalizza le posizioni sul tema. A Montecarlo non si fa lucro, il problema non si pone”.