Chiari e Buchignani: “Fondazioni Crl e Bml, si faccia chiarezza”

10 giugno 2016 | 16:12
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Chiari e Buchignani: “Fondazioni Crl e Bml, si faccia chiarezza”

Nicola Buchignani e Marco Chiari, rappresentanti del gruppo ‘Alternativa Civica’, intervengono oggi (10 giugno) con una nota, a proposito degli ultimi scambi dialettici tra la Fondazione Crl e la Fondazione Bml in merito alla cessione delle quote detenute in Bml a favore di Carige. “In questi giorni assistiamo increduli al dibattito – si legge – che sui quotidiani locali viene evidenziato come uno scontro tra le due Fondazioni della nostra città. Molte sono le considerazioni che, leggendo gli articoli, ci siamo posti. Cosa c’è dietro questa diatriba, che finalità si vogliono raggiungere e chi pilota queste manovre e quali sarebbero le ricadute, positive e negative, sul nostro territorio. Il presidente Del Carlo ha parlato chiaro: no alla vendita delle quote ed allora perché Lattanzi vuole procedere come Fondazione Cassa Risparmio alla vendita? Senza l’assenso di Lattanzi la Banca del Monte rimarrebbe per il 40% di proprietà di Lucca e dei lucchesi. Di tutte queste vicende, come viene fatto notare, cosa ancora più preoccupante, nessuno se ne vuole occupare e fa finta di non vedere”.

Alternativa Civica prosegue prospettando ricadute negative sulla Lucchesia: “Abbiamo già perso varie aziende sul territorio, a partire dalla Cassa di Risparmio di Lucca ceduta anni fa, ma non c’era sempre Lattanzi anche in quella operazione? Possiamo proseguire con Clap, Valfreddana Recuperi, Salt, ora Gesam, per passare al turismo sempre più abbandonato da questa amministrazione, per finire sottoposti, con la scusa dell’area vasta, a Pisa e Livorno e per non parlare della sanità sempre di più, anche questa, sottoposta ai voleri regionali. Cosa contano i cittadini lucchesi se sempre tutto si continua a decidere nelle segrete stanze ed il destino, produttivo-commerciale-sanitaro-turistico viene deciso sempre di più da altri che tutto fanno fuorchè difendere la nostra lucchesità? Vendiamo anche Puccini, vendiamo il patrimonio immobiliare di proprietà dei lucchesi, vendiamo le quote di tutte le compartecipate, vendiamo le mura, vendiamo tutto quello che era ed ancora, crediamo per poco, rimane dei lucchesi ed allora cosa ci rimarrà? Ci rimarrà la nostra testa ed il nostro pensiero, quello almeno non potranno mai venderlo. E’ vero, siamo nel terzo millennio e tutto va verso la globalizzazione, ma in queste operazioni ci siamo mai chiesti chi veramente ci guadagna e quanto perde il nostro territorio? Noi a tutto questo non ci stiamo e fino a che avremo fiato, se qualcuno non ci lo toglierà, continueremo ad essere orgogliosi delle nostre tradizioni e della nostra lucchesità e la difenderemo. I poteri forti con noi troveranno un muro invalicabile”.