Pellegrini Masini: “No all’ordinanza anti movida o Lucca muore”

10 giugno 2016 | 14:23
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Pellegrini Masini: “No all’ordinanza anti movida o Lucca muore”

Giuseppe Pellegrini Masini interviene oggi (10 giugno) con una nota sul tema della movida lucchese e, segnatamente, su quello dell’ordinanza che ne delimita il perimetro. “Oggi ho firmato assieme a quasi un migliaio di lucchesi la petizione sul sito change.org – si legge – contro la cosiddetta ‘ordinanza anti-movida’ che vieta la musica percepibile all’esterno dei locali dopo le 24. Mi sembra che sia un’ordinanza sbagliata proprio laddove vieta ai locali di fare intrattenimento musicale percepibile all’esterno dopo le 24. Lucca in questo modo diventa sempre più morta e priva di quella vitalità che è invece indispensabile per renderla attraente e capace di generare opportunità economiche, di lavoro e relazionali per i lucchesi. Rispettare i limiti che la legge prescrive per le emissioni sonore notturne è un dovere, ma arrivare a vietare qualsiasi emissione musicale verso l’esterno dei locali oltre le 24 è una forma di estremismo che dimostra come l’amministrazione abbia poca lungimiranza e un atteggiamento illiberale. Trovo singolare che alcuni, pochi, forse pochissimi, residenti facciano pressioni sull’amministrazione per adottare questi provvedimenti e riescano ad ottenerli quando il danno collettivo economico e relazionale riguarda sicuramente un maggior numero di persone. Ma poi mi chiedo che senso ha voler vivere nel centro di una città se non si accetta di essere al centro della vita sociale di una comunità? Se si vuole il silenzio assoluto si va a vivere in campagna lontano da attività e traffico”. 

L’intervento prosegue: “Allo stesso modo l’amministrazione ha dimostrato un’impronta illiberale con la moratoria all’apertura di nuovi bar e paninoteche nel centro storico. Se c’è stato in anni recenti un proliferare di queste attività lo si deve evidentemente ad una crescita della domanda da parte dei consumatori e al desiderio di sfruttare un’opportunità economica da parte degli imprenditori che hanno aperto queste attività. Perché allora l’amministrazione vuole impedire la libera imprenditoria o le scelte dei consumatori? Il decoro urbano sembra una motivazione fragile, c’è da sospettare che l’amministrazione abbia ceduto alle pressioni anticoncorrenziali di alcune categorie che si sentivano minacciate da nuovi operatori economici. Di certo è che ogni volta che si emettono questo tipo di provvedimenti si fa un danno economico alla città e si rende la città meno accogliente per cittadini e visitatori che avranno una scelta più limitata. Insomma verrebbe da pensare che il dogma del libero mercato a Lucca come nel paese esiste solo fintanto che non c’è da proteggere l’orticello di qualche amico o sostenitore”.