Andreuccetti dopo il voto: “Minoranza Pd lavori per unità”

20 giugno 2016 | 12:33
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Andreuccetti dopo il voto: “Minoranza Pd lavori per unità”

“Quella di Altopascio è una vittoria sorprendente solo per alcuni. Sara, il suo gruppo, il segretario Bicocchi, e l’importantissimo impegno di Marco Remaschi, hanno portato a compimento il percorso di anni”. Questa l’analisi del voto di Patrizio Andreuccetti, segretario territoriale del Pd: “Già dalle passate elezioni, dopo la sconfitta – dice Andreuccetti – tutto il gruppo aveva iniziato un lavoro di opposizione puntuale e costante, radicato tra le gente, sui problemi e prospettando una possibilità concreta di cambiamento. Sara è cresciuta tantissimo, nel partito e sul territorio, e con lei tutta la squadra ha saputo compiere lo scatto decisivo grazie ad uno spirito rafforzato nel tempo. In provincia di Lucca abbiamo dimostrato, ancora una volta, che se alle persone giuste si abbina un progetto credibile, nessun risultato è precluso”.

“Dal punto di vista politico è stata fondamentale l’unità di tutto il Pd – commenta il segretario – la compattezza di tutto il centrosinistra e di forze civiche, ma anche l’inesistenza di una lista grillina. Infatti quanto accaduto su altri territori deve farci riflettere, senza esagerare gli allarmismi ma tenendo conto che qualche problema esiste. Abbiamo vinto nella maggioranza dei comuni d’Italia, e questo è un dato, ma i ballottaggi devono essere un incentivo per non sottovalutare più certi segnali. Quando si ripete lo schema del paese, con un’Italia tripolare, e si va al ballottaggio senza il trascinamento del leader, si verificano i risultati più negativi. Dove il popolo della destra (e di una certa sinistra) ha votato per i cinque stelle, il Pd è risultato sconfitto. Non è comunque uno schema fisso, dove progetti e leader erano più credibili che altrove si è comunque vinto (si veda il caso di Bologna ma all’opposto va visto Torino). Non paga la divisione interna al Pd, non paga un centrosinistra diviso. Il Pd di Renzi, in cui credo profondamente, è vincente se all’innovazione post-ideologica abbina un senso di appartenenza capace di non lasciare pezzi per strada. E la minoranza del partito è più utile alla causa se lavora per l’unità e non per la divisione. La riflessione è aperta”.