Fantozzi: “Centrodestra esca dal letargo e torni a unirsi per la battaglia referendaria”

22 giugno 2016 | 14:41
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Fantozzi: “Centrodestra esca dal letargo e torni a unirsi per la battaglia referendaria”

“Gli eletti del centrodestra in provincia di Lucca, che abbiamo tutti visto esistere in occasione del voto provinciale, devono tornare ad incontrarsi passato il voto e farsi forza motrice non solo dell’opposizione al governo locale e nazionale del Pd, giocando la partita referendaria, ma artefici della ricostruzione di un’area politica che non può credere di sopravvivere o resuscitare unicamente per l’opera taumaturgica di un, peraltro introvabile, nuovo leader”. Lo dice Vittorio Fantozzi, sindaco di Montecarlo, l’outsider che ha tentato in Lucchesia di rimettere insieme le diverse anime del centrodestra.

Ma non mancano le difficoltà, da noi ma anche a livello nazionale. “Un bilancio ventennale – osserva Fantozzi – rende evidente come la resa al culto del leader, ad ogni livello, abbia più nuociuto che giovato al centrodestra italiano, in termini di risultati di governo come di crescita politica, non solo elettorale. Lo stesso, malauguratamente per l’evoluzione della nostra democrazia, accadrà al centrosinistra italiano dove soltanto la più consolidata struttura partitica del già Pci poi Pds poi Ds poi Pd ha consentito al metodo del confronto ed alle regole di sopravvivere e svolgere il proprio compito equilibratore, tra maggioranze minoranze e correnti, laddove nel centrodestra il confronto non è mai stato di moda e le regole, quando non disattese, sono state applicate solo per epurare l’avversario interno di turno”.
Da qui la necessità di cambiare passo, secondo Fantozzi: “In un mondo da rifare da zero allora – sottolinea -, dove i leader avranno il loro peso ma per tramite della loro legittimazione dal basso, si dovrà necessariamente ripartire dai contenuti e dalla regole, laddove i primi indicheranno quale visione dell’Italia e del suo posto nel mondo un nuovo modo di far politica intende realizzare, proprio attraverso le seconde, quelle regole di organizzazione e di condotta che sono l’unico banco di prova possibile per chi, ambendo a governare il paese, ha il dovere di dimostrare di saper prima di tutto governare se stesso. L’occasione ultima è il referendum di ottobre, sia nei contenuti da bocciare nelle sostanza, e vi ritorneremo con la dovuta attenzione e mobilitazione, quanto nella forma per la forte carica (non solo) simbolica che il non eletto presidente del consiglio ha posto sul voto. Un percorso che arriverà ad ottobre e da ottobre potrà proseguire riportando al centro dell’agenda politica del centrodestra i contenuti da un lato ed una ritrovata ed indispensabile etica dall’altra, riavvicinando non solo il proprio elettorato in fuga quanto facendo la propria parte nel combattere il dramma ed i pericoli che l’astensionismo rappresenta per la nostra democrazia”.
Poi l’analisi torna a fare zoom sulla Lucchesia: “Ecco perché che gli eletti nelle istituzioni locali, forti della loro legittimazione democratica, hanno il dovere morale di agire per primi – aggiunge Fantozzi -, assieme ai partiti e ad ogni liberi cittadino, superando divisioni sempre più effimere, quasi sempre di ordine personale e legate ad quadro politico nazionale superato, facendosi interpreti e promotori di una piattaforma politica nuova, pronti a non ripetere gli errori del passato, passando da opposizione ad alternativa alla politica di questo governo. L’unico metodo possibile, che assicura pari dignità e partecipazione, resta quello della libera autoconvocazione che, quasi ad un anno di distanza dalla sua prova pratica in vista del voto per il rinnovo della Provincia, rappresenta ancora oggi l’unico vero concreto successo di tutto il centrodestra lucchese, ancor più della scontatavittoria di Pirro del Pd, proprio in virtù del confronto, dei contenuti e della chiarezza degli obiettivi posti al centro dell’azione politica. Un’occasione importante, comunque vada il voto di ottobre, che aiuterà il centrodestra che fu a tentare un’unione vera, concretizzata dai contenuti, in vista del voto di Lucca, aprendo in ogni modo uno squarcio di libertà nella pesante cappa di conformismo e propaganda continua che si respira in tutta la Lucchesia”.