Angelini: scissione impossibile anche dopo decreto Madia

8 luglio 2016 | 10:45
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Angelini: scissione impossibile anche dopo decreto Madia

La scissione asimmetrica di Gesam non potrà avvenire nemmeno dopo il decreto Madia. Lo sostiene il consigliere comunale di Governare Lucca, Piero Angelini, che contesta la linea assunta dal sindaco Alessandro Tambellini dopo il parere dell’Anac che ha di fatto sospeso l’operazione. “L’Anac – ricorda Angelini -, nel suo recente parere, ha detto che l’operazione di scissione asimmetrica di Gesam spa (praticamente un regalo a Toscana Energia) non si può fare, perché violerebbe la legge che richiede che l’alienazione delle partecipazioni, anche nel caso della Gesam, che non opera soltanto nel settore della distribuzione del gas, debba avvenire ‘mediante procedure ad evidenza pubblica’. Ha stigmatizzato anche alcune operazioni del Comune, quali per esempio il riacquisto della sede Gesam del valore di 1,4 milioni, che, insieme alla liquidazione del Presidente di Gesam Energia, rappresentano manovre oscure intorno al concambio”.

“L’Anac – prosegue Angelini – ha comunque precisato che la norma che impedisce oggi la scissione asimmetrica verrà abolita dal cosiddetto decreto Madia e sostituita da una nuova disciplina, che l’amministrazione sarà tenuta ad applicare. Tanto è bastato, a Tambellini, per interpretare l’invito dell’Anac come un’autorizzazione a fare la scissione asimmetrica, subito dopo l’entrata in vigore del decreto Madia. Una sciocchezza, dal momento che il decreto Madia, all’aricolo 10, conferma, per tutte le amministrazioni pubbliche, che le alienazioni delle loro partecipazioni debbano avvenire mediante procedure ad evidenza pubblica, nel rispetto, infatti, dei ‘principi di pubblicità, trasparenza e non discriminazione’. Permette soltanto, in casi eccezionali, di poter ricorrere ad una negoziazione diretta con un acquirente quando il Consiglio comunale attesti la convenienza economica dell’operazione ‘con particolare riferimento alla congruità del prezzo di vendita’: una formulazione che esclude in modo assoluto la possibilità di potere effettuare la ‘scissione asimmetrica’, che si caratterizza proprio per il fatto di non essere una vendita, né dunque di avere un prezzo di vendita”.
“Una sciocchezza, però – prosegue Angelini -, che vede coinvolte le stesse persone che nel 2012, per far vincere le elezioni a Tambellini, si riunirono al Carlo’s, dove Enrico Rossi, contorniato da Ugo Fava e dal notaio Raspini, assicurò con varie promesse, non sempre mantenute, il sostegno degli imprenditori lucchesi a Tambellini, che, anche per questo, fu eletto; il che spiega la conseguente sottomissione e fedeltà di Tambellini a Enrico Rossi, dimostrata in vario modo, dal sostegno incondizionato alla costruzione del S.Luca all’adesione alla proposta di portare la sede della Provincia a Pisa, dalla liquidazione del Clap al silenzio sul furto dell’acqua ai lucchesi; la donazione della Gesam a Toscana Energia viene effettuata, oggi, da Tambellini per conservare la riconoscenza di Enrico Rossi, che ieri da Montemurlo ha dato una prima risposta all’appello di Tambellini, mettendo in guardia contro i rischi delle primarie, nella guerra da lui intrapresa per evitare di perdere, con le primarie, la carica di Sindaco. Un mercato politico, certamente utile al Sindaco, che impoverisce, però, il lavoro e l’economia lucchese”.