Giorgi (M5S): “Al teatro del Giglio risparmi a scapito della qualità dell’offerta culturale”

12 luglio 2016 | 15:01
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Giorgi (M5S): “Al teatro del Giglio risparmi a scapito della qualità dell’offerta culturale”

Il teatro del Giglio? Un “carrozzone elettorale”. A dirlo è la consigliera del Movimento Cinque Stelle, Laura Giorgi: “Il teatro del Giglio – dice – da “morituro”, è diventato una piaga per i conti della città. Salvati i debiti del Teatro tirando fuori i soldi dalle tasche dei cittadini, lei ha fatto morire anche la cultura che lo stesso dovrebbe produrre e continua a usare questa struttura solo per fini propagandistici, come un “carrozzone elettorale”. Debiti che come ha dichiarato l’amministratore unico erano, al dicembre 2013, 1 milione e 900mila euro, e al dicembre 2015 sono stati abbattuti dal Comune, ovvero dai cittadini, e sono di 401mila euro”.
“Ma – commenta Giorgi – il teatro del Giglio non è una società con fine di lucro, ma è un’azienda che si occupa di fare cultura e di sviluppare l’interesse delle nuove generazioni (e non solo) verso varie forme d’arte. Non c’è da stupirsi quindi che una parte delle entrate sia finanziata dal Comune (per 945.635 euro) e da altri enti pubblici. È anche vero che fino a oggi si è marciato un po’ troppo su questa giustificazione ed è stata tirata troppo la corda: la verità è che il teatro vive solo sui contributi che ammontano a 2.449.633 euro e rappresentano l’82,30 per cento delle entrate, mentre nell’anno precedente erano il 73,36 per cento delle stesse. I ricavi tipici, ovvero derivanti della vendita dei biglietti e dalla concessione dell’uso del teatro a terzi, sono stati nel 2015 di 483.489 euro, mentre nel 2014 erano di 866.468; un calo disastroso del 44,20 per cento. Viene allora da chiedersi come sono riusciti gli amministratori nel 2015 a portare l’azienda in utile di 23.443 euro”.

“Ciò è stato fatto diminuendo, parrebbe – prosegue Giorgi – il repertorio e la qualità, visto il calo di costi diretti per spettacoli (del 20 per cento circa). Mentre poco si è fatto per i costi di struttura (la parte del leone la fa il personale, 44 dipendenti di cui 22 a tempo indeterminato) dove si annidano gli sprechi e che sono la maggior parte dei costi del teatro. Bisogna poi considerare i costi figurativi (mancato guadagno per il Comune) come il comodato gratuito dato all’azienda teatro del Giglio del fondo commerciale situato in piazza del Giglio 17. Nel 2015 c’e stata una sacrosanta diminuzione del personale (dopo che nel 2013 erano stati assunti 4 dipendenti), così, 4 dipendenti sono andati a gravare su altre partecipate e uno è stato convinto (a suon di quattrini) a licenziarsi. Cosa ancora più grave è che il sindaco, dopo aver convinto il tecnico con esperienza di palcoscenico, appena ricordato, a licenziarsi, ne vuole assumere uno nuovo. E pensare che che ancora oggi ci sono sempre tre persone in più rispetto all’organico richiesto”.
“Infine – conclude Giorgi – la ciliegina sulla torta: Ragghianti sta pure pensando di sistemare i livelli degli inquadramenti e dare premi di produzione. Invece di pensare a questo, Ragghianti dovrebbe spiegare da chi sono stati pagati 1 milione e 500mila euro di debiti nel periodo che va dal 2013 al 2015, perché dai bilanci si evince facilmente che tutte le perdite fino al 2013 sono state ripianate dal Comune, nel 2014 perdita per 318.369 euro è posta a carico del Comune e spalmata sul bilancio dello stesso, sugli anni 2015, 2016 e 2017. Un augurio alla prossima amministrazione!”.