M5S Viareggio: “I cittadini hanno già sofferto abbastanza”

Il M5S Viareggio interviene oggi (15 luglio) con un’analisi firmata dalla portavoce Annamaria Pacilio, sulla questione del commissariamento del Comune. “Alla fine il responso è arrivato – si legge – seppur in modo tardivo, giusto per sottolineare, ce ne fosse stato ulteriormente bisogno, il divario tra il mondo reale e i suoi problemi concreti, che richiederebbero risposte rapide, chiare e precise, e le alte sfere dell’amministrazione e del diritto che per colpa di un sistema lento e farraginoso hanno impiegato un anno per dire ufficialmente quello che già si era capito subito dopo le elezioni: ovvero che le operazioni di voto si erano rivelate un bel pasticciaccio”.
L’intervento prosegue così: “Ci ricordiamo ancora tra un misto di sorpresa e sgomento le parole del presidente del seggio, quello maggiormente incriminato, impegnato a ricostruire il verbale con i dati in suo possesso facendo ricorso a una memoria di ferro, a appunti su fogli e fogliettini vari; risultato come riportato anche in sede di motivazione della sentenza, il riscontro di tutta una serie di dichiarazioni contraddittorie e di sconcertanti balletti di cifre che portano a delineare come si legge nel resoconto del Tar, un quadro assolutamente opaco in ordine alle modalità nelle quali si è svolta la competizione elettorale, irrimediabilmente compromessa. Schede desaparecide, verbali incompleti, conti che non tornano, un mix esplosivo che lascia sottintendere ben altro quando nella sentenza, riguardo alla strane modalità di scomparsa delle numerose schede elettorali, si esclude possa essersi trattato di un banale errore, lasciando aperta la porta a inquietanti interrogativi. Quanto è bastato a decretare ufficialmente la nullità di un voto minato come si legge nel dispositivo da vizi sostanziali e invalidanti talmente gravi da pregiudicare in toto l’attendibilità e la regolarità delle operazioni elettorali. Intanto sul silenzio di tomba di Del Ghingaro, se da una parte spiccano le dichiarazioni della senatrice Granaiola che insieme al presidente della Regione Rossi auspica il ricorso al Consiglio di Stato, dall’altra ci sono i fatti incontrovertibili, le prove provate che qualcosa in quella tornata elettorale è andato proprio storto e forse sarebbe stato meglio per Rossi invece che parlare di un sindaco pienamente legittimato, a cui mettere a disposizione l’avvocatura regionale, di una città pienamente legittimata ad avere finalmente una chiarificazione di quanto accaduto con conseguente resa dei conti riguardo a uno degli episodi più bui della sua storia democratica, e se – come dice Rossi – i giudici possono sbagliare qui invece è incontrovertibile che qualcuno ha sbagliato sicuramente facendo gravi danni alla città e bisognerebbe fosse obbligato a risponderne personalmente. Intanto però a farne le spese per ora sono i soliti, tanto per cominciare come da sentenza, i tremila euro da versare al verificatore per l’opera di controllo svolta nel procedimento, che sicuramente sono un bruscolo nel mare magnum del dissesto, sono stati posti a carico del Comune di Viareggio, ovvero dei suoi cittadini, così che più della spesa a bruciare sono le questioni di principio sostenute dall’ennesima domanda: forse finora i viareggini non hanno ancora pagato abbastanza per gli errori fatti da altri e di cui sono i primi a patirne oltretutto le conseguenze?”.