Cultura, la ricetta di Agenda per Lucca per il rilancio

20 luglio 2016 | 08:23
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Cultura, la ricetta di Agenda per Lucca per il rilancio

“Con il passare degli anni si è rafforzata sempre più la consapevolezza che la cultura crea ricchezza e sviluppo, si rende quindi necessaria una adeguata valorizzazione del patrimonio e delle tradizioni artistiche che caratterizzano la città”. Michele Francesconi, presidente di Agenda per Lucca insiste sui temi della promozione e della valorizzazione del patrimonio della città.

“Accrescere la cultura dei suoi abitanti, la conoscenza e lo studio dei beni posseduti diventa indirizzo strategico, per questo si dovrà stimolare il lavoro di approfondimento, le ricerche e le attività culturali che singole persone, associazioni ed enti promuovono nella città, mettendo a disposizione gli spazi pubblici a condizioni maggiormente accessibili, anche economicamente. Il Comune – aggiunge – deve fare cultura ma soprattutto deve diventare uno strumento di sostegno alle istituzioni di cultura attuali e alle associazioni private, garantendo assistenza e, sulla base delle iniziative proposte, anche aiuto economico”. La proposta di Agenda per Lucca si declina in un impegno che “si svilupperà con l’obiettivo di collaborare con le realtà culturali vicine alla nostra, per creare una rete in grado di trovare ampio risalto e apprezzamento in ambito internazionale”, si legge in una nota.
Quattro linee di azione alle quali, secondo Agenda per Lucca, andrà aggiunto la realizzazione di un evento di richiamo nel periodo primaverile in grado di anticipare la stagione turistica della città.
La prima proposta prevede il tour delle pievi romaniche di Lucca. “3 milioni di turisti – osserva Francesconi – vedono Piazza dei Miracoli a Pisa, ma una minima parte viene a vedere la rete davvero unica di chiese romaniche a Lucca e in Lucchesia. Per attrarre visitatori e cittadini ad ammirare e frequentare il tessuto delle pievi romaniche, facciamo due-tre proposte: la rete delle pievi: come accade per le ville e i castelli tra Parma e Piacenza e per le chiese rupestri di Matera, le chiese monumentali di Lucca devono essere messe in rete, in una promozione battente e innovativa, legata alle Mura storiche, così da attrarre il grande flusso turistico che arriva a Pisa e Firenze; accordo con il volontariato e le guide professionali: attorno a ciascun luogo di culto ci sono parrocchie che amano quel luogo. Occorre fare un accordo con questi volontari e le guide professionali per fare un calendario di aperture regolari anche a quelle chiese solitamente chiuse”.
“Per far spiccare Lucca nell’arte contemporanea in campo nazionale, di concerto con le proprietà – prosegue ancora Francesconi -, occorre rivedere gli spazi del Real Collegio e della Fondazione Ragghianti, per andare oltre l’offerta del Lucca Museum, e predisporre un polo dell’arte contemporanea in uno dei due luoghi: il Real Collegio e il complesso monumentale che ospita la Ragghianti, così da ‘parigizzare’ l’offerta culturale delle mostre, come stanno facendo Pisa, Forlì, Mantova, Urbino”.
Tra le proposte anche quella di un “accordo strutturato tra comune di Lucca e Aeroporto di Pisa. L’accordo prevede due piani di intesa: pubblicità concordata dei maggiori luoghi d’interesse turistico dei comuni nei locali dell’aeroporto e presenza di bus navetta che regolarmente transitano tra l’aeroporto di Pisa e il centro di Lucca”.
Poi c’è il brand di Lucca declinato in: Puccini, Comics, Summer Festival e arte sul web. “Nella globalizzazione – fa notare ancora Francesconi – sopravvivono soltanto i territori che si caratterizzano. Occorre creare sul web la narrazione della città (il brand di Lucca), che si polarizzerà sulla figura di Giacomo Puccini, sull’arte medioevale unica lucchese e sulle manifestazioni di richiamo internazionale che si sono consolidate negli anni (Comics e Summer Festival). Lucca sarà conosciuta in ambito nazionale attraverso un’efficace comunicazione internet e una nuova narrazione della città. La proposta di Agenda vuole essere un contributo volto a sollecitare un atteggiamento fino ad oggi troppo distaccato da parte di un’amministrazione che, al contrario, dovrebbe puntare con forza sulla cultura per sfruttare questa preziosa risorsa, capace di riportare attenzione e considerazione nei confronti della nostra città. Cultura a 360 gradi, come patrimonio in grado di coinvolgere un ampio indotto e sviluppare quell’insieme di sinergie fondamentali per il recupero sociale ed economico del nostro territorio”.