Paladini e Giammattei (Pd) a Garzella: “Richiesta primarie non è vera democrazia”

Dubbi dall’ex segretaria comunale dei Ds dal 2003 al 2007 e dapresidente della commissione di garanzia del Pd territoriale dopo la “discesa in campo” di Matteo Garzella, il presidente del consiglio comunale che ha posto la sua candidatura in vista delle eventuali primarie per scegliere il candidato sindaco di Lucca. “Sembrava piuttosto – scrivono Isabella Giammattei e Claudio Paladini – una rappresentazione teatrale in cui tutti i partecipanti hanno avuto un ruolo. Alcuni cittadini scontenti hanno espresso critiche all’attuale amministrazione, cosa comprensibile dato che è quasi impossibile accontentare tutti. Un importante componente dell’attuale consiglio comunale e iscritto al Pd ha chiesto che siano fatte le primarie per scegliere il prossimo candidato a sindaco, forse per sua ambizione o per conto di altri. Si è parlato di rinnovamento, senza specificare se anagrafico o di programmi, ma nello stesso tempo si sono poste le basi per alleanze con persone che per la loro lunga e varia militanza hanno poco a che fare con la parola rinnovamento. Autorevoli esponenti del Pd hanno “raccolto” queste esigenze e, visto che non ci sono stati interventi contrari, hanno “acconsentito” a queste richieste fintamente democratiche tanto che addirittura viene fissata persino la data delle primarie”.
“Questa – dicono i due rappresentanti del Pd – è rappresentazione della democrazia, non vera democrazia perché non può essere un’assemblea a giudicare l’operato di un’amministrazione, anche se fosse stata molto più partecipata di questa e in una posizione molto meno decentrata. Le richieste di primarie da parte di singole persone dovrebbero essere esaminate e valutate politicamente, perché tutti, anche senza averne le capacità potrebbero avanzare candidature personali. Si parla genericamente di rinnovamento, ma dov’era fino ad ora il presidente del consiglio comunale eletto e sostenuto dal partito che guida l’amministrazione comunale? Come mai non si è dimesso visto che era tanto contrario con le scelte della sua maggioranza? Abbiamo parlato di rappresentazione, ma potremmo invece parlare di brutta politica”.
“Intanto – prosegue la nota – sarebbero stati opportuni una maggiore stima e rispetto per il sindaco e la maggioranza che hanno guidato con specchiata onestà e competenza l’amministrazione comunale in questi anni difficili. Inoltre un partito come il Pd, lo stesso partito dell’attuale sindaco, avrebbe dovuto confrontarsi politicamente e costantemente in questi anni con la giunta. Dovrebbe attualmente fare una valutazione politica di quanto fatto e di quanto ancora in cantiere da parte dell’amministrazione. Dovrebbe valutare, sempre politicamente, come è doveroso per un partito, se è opportuno fare le primarie dopo un solo mandato di un sindaco che ha governato bene la città. Inoltre il Partito Democratico avrebbe dovuto in questi anni fare assemblee con i cittadini sulle questioni del territorio: questo sarebbe stato davvero un modo corretto per capire le esigenze delle persone. Ma anche se tutti questi requisiti fossero stati rispettati (e non sono stati rispettati) la prima discussione e valutazione su eventuali primarie deve essere fatta all’interno del partito, cosa che inspiegabilmente non è mai avvenuta a nessun livello. Questo può non interessare i non iscritti, ma lo diciamo per fare chiarezza sulla posizione nei confronti dell’attuale amministrazione. Si dirà che anche in passato a Lucca non è stato riconfermato un sindaco dopo il primo mandato e sappiamo tutti a quale sconfitta e a quali negative conseguenze è andata incontro la città. Si parla di primarie all’interno del Pd, senza considerare che anche in questo caso il passato ci ha fornito esperienze negative”. “Anche per tutti questi motivi – chiudono Giammattei e Paladini – sarebbe necessario un atteggiamento di grande responsabilità da parte di chi ha importanti ruoli politici invece di usare scelte che appaiono piuttosto, queste sì, come furbeschi tatticismi. Senso di responsabilità, onestà, trasparenza, programmi al servizio della città e delle persone queste sono le parole che ci piacerebbe sentire in un dibattito sulla città; parole che invece sono state del tutto assenti nella assemblea di Sorbano”.