Urbanistica, Mammini: “Lucca avrà quel che merita”

10 agosto 2016 | 16:46
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Urbanistica, Mammini: “Lucca avrà quel che merita”

Urbanistica, anche nel caldo agostano prosegue il dibattito sui nuovi strumenti in approvazione da parte dell’amministrazione Tambellini. E nonostante le ferie l’assessore all’urbanistica, Serena Mammini, torna sul tema del piano strutturale e della nuova visione della città.
“Tanti incontri – spiega – anche fuori dagli orari d’ufficio con i cittadini per affrontare molte questioni e perplessità relative al territorio e al piano strutturale. Per affontare i problemi derivanti da una strumentazione urbanistica comunale, forse troppo inadeguata e in forte sofferenza. Delucidazioni ai cittadini che chiedevano spiegazioni sulle tante cartografie esposte da parte per far sì che ogni scelta fosse condivisa da tutti e molto altro ancora”.

“Per risolvere i problemi accumulati – spiega l’assessore – occorre rifuggire le facili ipocrisie ed occorre uno spirito realistico e sano. Oggi un radicale cambiamento, avvenuto anche con la nuova normativa regionale sul governo del territorio, ci chiede una lettura rinnovata e siamo coscienti che questo sia complicato, faticoso. Lo è stato anche per noi che abbiamo dovuto applicarla e ci vorrà tempo, approfondimento e buona volontà prima che si riesca a padroneggiare il nuovo metodo, lontano dal vecchio modo di ragionare”. “Ma i tanti cittadini che abbiamo incontrato – continua l’assessore – si dimostrano propensi a capire, tesi a risolvere i vari problemi senza vedere nascosti dietro a una colonna “i geni del male” pronti a tramare chissà quali disastri. Coloro che ogni mattina incontriamo sembrano ben disposti ad addentrarsi nelle nuove regole, così concepite a livello regionale. Del resto i Comuni avevano esagerato negli ultimi anni, un po’ per la cronica mancanza di risorse e la possibilità di recepirle tramite gli oneri di urbanizzazione, un po’ perché una certa politica se ne è sempre altamente fregata del territorio, della città, dei servizi, degli standard, del verde pubblico, della cementificazione, un po’ perché evidentemente anche le leggi regionali sovraordinate qualche falla l’avevano (da qui la necessità di nuove leggi) e un po’ anche perché di “paladini” all’epoca ce n’erano pochi o erano altrove. E si sono svegliati quando quasi tutti i buoi erano già lontani all’orizzonte e adesso confondono coloro che a fatica stanno cercando di chiudere la porta della stalla per dare nuove e sane prospettive con quelli che l’aprirono quella porta, la spalancarono”.
“Del resto – prosegue Mammini – che il regolamento ubanistico del 2004 dialogasse ben poco con il piano strutturale del 2001 e che presentasse già in partenza diverse falle è dichiarazione di chi a quel regolamento lavorò e diede vita. Pare che  si pensasse già nel 2005 ad una variante “aggiustatrice”, che non arrivò mai perché la maggioranza del consiglio comunale dell’epoca scelse il commissariamento della città e della politica la morte. E durante quel lungo anno e nei successivi quanti permessi a costruire si rilasciarono?” Con quale disegno, con quale criterio, che qualità? Quanta città pubblica ci è rimasta in dote a fronte di tutto il cemento colato? La variante arrivò, disperata e tardiva, solo nel marzo del 2012″.
Mancanza di chiarezza? Approssimazione? Un pizzico di malafede? Si chiede l’assessore. “Purtroppo – commenta – la città negli ultimi anni si è impoverita di molte figure di livello pronte al confronto anche duro ma leale, teso al bene della città. Non basta la lamentazione a cambiare le cose, l’osservazione e l’analisi sono importanti, la sintesi fondamentale, un buon metodo imprescindibile”. “Ma siamo ottimisti – conclude Mammini – e siamo sicuri comunque che senza preconcetti, facendo ognuno la propria parte, arriveremo a fare un salto di qualità importante, quello che Lucca merita”.