
Non si placa la querelle sul presidente del consiglio comunale, Matteo Garzella, e sulla sua posizione in vista delle eventuali primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco.
Claudio Cantini, capogruppo di Lucca Civica, torna all’attacco.
E lo fa, sempre su Facebook, con una lettera aperta indirizzata proprio a Garzella: “Gentile Presidente del Consiglio – scrive – ho letto la sua stizzita risposta a quanto da me scritto sulla mia pagina di Facebook e ripreso da alcuni giornali. Posso solo dire come volevasi dimostrare. Infatti Lei mi taccia di essere antidemocratico e proscrittore, senza però rispondere in alcun modo nel merito di quanto da me affermato. Nessuno (ed io men che meno) intende impedirle di fare assemblee, riunioni e dibattiti quando vuole e con chicchessia. Quello che io Le contesto è il fatto che Lei, con le sue dichiarazioni e quindi facilmente dimostrabile, si è praticamente autocandidato per le prossime elezioni amministrative come sindaco e quindi non può più, indiscutibilmente, ritenersi imparziale nella guida del consiglio comunale, carica alla quale io stesso, con la attuale maggioranza, abbiamo provveduto ad eleggerla”. “Ancor più evidente – prosegue la lettera – è il fatto che Lei, ponendosi in alternativa al sindaco Tambellini, non mi rappresenta più (e con me molti che la hanno votata per quell’incarico) e sarebbe quindi uno stimabile atto di coscienza il fatto che Lei, in tutta autonomia, decidesse di rinunciare alla presidenza. Tutto qui… Così facendo potrebbe liberamente fare ciò che crede, non approfittando della sua carica per farsi campagna promozionale in vista delle elezioni”. “Evidentemente l’Etica – conclude Cantini – per me così importante tanto nella vita quanto nel mio incarico di consigliere, non ha per Lei lo stesso valore da me attribuitole, preferendole forse altri valori più economici”.
Non si fa attendere la repplica dello stesso Garzella ribadendo il concetto: “Gentile consigliere – risponde con lo stesso tono formale – attendo con certezza una ferma affermazione di dissociazione dalle sue posizioni illiberali e antidemocratiche (e certamente ben poco etiche) da parte del sindaco”.
Ma il sindaco è in ferie e, per il momento, non intende intervenire nella querelle. Ma il primo consiglio comunale dopo la pausa estiva, a questo punto, potrebbe diventare quello del redde rationem.