
L’eliporto dell’ospedale San Luca, a due anni dall’attivazione del monoblocco, resta inutilizzato. Perché è impossibile far atterrare qui l’elisoccorso, per il niet dell’Arpat, recepito poi dalla conferenza dei servizi che ha bloccato tutto. E questa è storia tristemente nota. Ora, però, il comitato Lucca Est e il comitato Lucca per una sanità migliore tornano alla carica su un progetto che hanno contestano fin dall’inizio, chiedendosi come sia stato possibile che dopo sopralluoghi di fior fiore di tecnici si sia realizzata proprio lì la piattaforma per gli atterraggi. Non solo. Secondo i comitati le responsabilità le ha anche il concessionario Gesat.
“Alla fine del 2007 la Sat spa (Astaldi-Techint-Pizzarotti) – ricordano i comitati – si aggiudica il progetto dei quattro ospedali (Lucca,Prato,Pistoia e Massa Carrara): l’elisuperficie localizzata dove è ora. Nel maggio 2010 si apre il cantiere e l’ospedale San Luca viene costruito da una società chiamata Co-SAT costituita sempre da Astaldi S.p.A., Pizzarotti & C. Spa e Techint Engineering & Construction Spa; l’elisuperficie, nel progetto definitivo, rimane localizzata dove è ora. Nel giugno 2014 viene aperto l’Ospedale San Luca e la GE-Sat (Gestione Sanità Toscana), costituita sempre da Astaldi S.p.A. e Impresa Pizzarotti & C. S.p.A., prende in concessione i servizi non sanitari e commerciali: l’elisuperficie è sempre indicata come da progettazione 2008”.
Ma non è tutto: L’Enac di Roma a questa vicenda ha aggiunto anche del suo. Nel sopralluogo del luglio 2008 non rileva alcun ostacolo significativo. Nella conferenza dei servizi dell’agosto 2008 non si presenta e non invia alcuna osservazione. Dunque va tutto bene? Al contrario. Tanto che col sopralluogo del luglio 2012 emana una serie di prescrizioni, tra cui quella di considerare come secondario il decollo/atterraggio dal lato dell’abitazione sita a 38 metri dall’elisuperficie che, peccato per Sat/ Co-Sat/ Ge-Sat, è lì da duecento anni. Risulta agli atti che l’ospedale è stato costruito senza alcun permesso del Comune di Lucca, ma solo per autorizzazione della Conferenza dei Servizi nella quale la stessa Asl ha disposto l’intera procedura. Era l’8 agosto 2008 quando l’ingegner Marchetti, responsabile del procedimento del nuovo ospedale di Lucca per l’azienda sanitaria, con un’articolata e complessa relazione otteneva il nulla osta a costruire di tutti i partecipanti ad eccezione proprio del Comune di Lucca. Tutto in piena regola e quindi l’ospedale fu costruito come pure l’elisuperficie proprio nel punto stabilito da Sat prima, Cosat poi e accettato in definitiva da Ge-SAT. Aggiungiamo per completezza che fu un altro ingegnere e precisamente l’ingegner Tavanti, direttore generale dell’ex Asl 2 di Lucca, a ratificare l’esito della Conferenza dei Servizi. Lo Stesso Tavanti aveva, non si sa a che titolo, già in precedenza dichiarato l’idoneità del sito di San Filippo”.
“A questa pletora di validi e competenti dirigenti pubblici e privati ( i progettisti) – aggiungono i comitati – ne ha fatto seguito un altra (responsabili di cantiere/realizzatori della struttura) che ha lasciato l’elisuperficie dove era stata pensata ovvero a soli 38 metri da un abitazione bicentenaria. E solo oggi nel 2016 un ennesimo ingegnere, per di più amministratore delegato della società di gestione del San Luca ci viene a dire quello che il Comitato Lucca per una Sanità migliore Raffaello Papeschi ha ripetuto fin dal 2003 ovvero che l’area di San Filippo, scelta dall’allora Sindaco Fazzi, era inadatta. Perché non l’ha detto prima assieme alle società che rappresenta considerato che gli attori sono gli stessi dal 2007 ad oggi?”.
“E’ possibile – proseguono i comitati – che una tanto qualificata schiera di progettisti, ingegneri e tecnici non si sia mai resa conto che l’elisuperficie non poteva esistere a 38 metri da una abitazione ? Si sperava in una deroga a vita? Nessuno ha pensato alla sicurezza delle persone (gli abitanti della casa)? Impensabile. Si è deliberatamente scelto il silenzio. Troppo forti gli interessi in gioco per esporsi? Non vi sembra debole scaricare su altri le responsabilità proprie considerata la continuità di gestione e operato tra Sat, Co.sat e Ge-sat ? Non vi sembra ovvio che un’ospedale nuovo doveva essere consegnato con le dovute autorizzazioni senza le deroghe?”.