Eliporto, l’Asl si smarca: già chiesti i danni

26 agosto 2016 | 12:13
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Eliporto, l’Asl si smarca: già chiesti i danni

Il nuovo ospedale di Lucca realizzato senza permesso a costruire? “Falso e pretestuoso”. Lo dice l’Asl Toscana Nord ovest replicando alle ultime osservazioni sull’iter della costruzione e sul caso dell’eliporto che non è utilizzabile. Ed è su quest’ultimo punto che l’Asl spiega che per la piazzola non ha sborsato un centesimo, perché dopo aver aperto una fase di contestazione il costo dell’opera è stato “detratto” dalla cifra dovuto a chi ha realizzato l’ospedale. Ma anzitutto l’Asl tende a chiarire ancora una volta che il San Luca non è un abuso edilizio.

“E’ sempre stato fatto presente da parte dell’azienda che l’affermazione è falsa e pretestuosa, in quanto legittimamente l’azienda ha fatto ricorso alle procedure della Conferenza dei servizi ai sensi della legge 241/90. Su questo argomento – aggiunge – sono stati presentati anche dei ricorsi al Tar, per l’annullamento della delibera di approvazione dell’esito della Conferenza dei servizi, di cui uno anche a cura dello stesso comitato Lucca est, ricorsi che si sono risolti tutti a favore dell’azienda. In ogni caso, oltre alla legittimità della procedura seguita, si ricorda che il Comune ha poi rilasciato anche il permesso a costruire 17/2012 e il successivo permesso a costruire 54/2012. In ultimo per l’opera è stato presentato regolare deposito di agibilità presso il Comune di Lucca”.
Dunque sotto il profilo urbanistico-edilizio l’opera non è affetta da alcun vizio di natura amministrativa e giuridico-legale, chiarisce l’Asl.
“Per quanto riguarda l’elisupeficie – si aggiugne – si sottolinea che l’Azienda ha contestato l’opera appena Enac ed Arpat hanno iniziato a sollevare dei rilievi, dopo essersi espressi diversamente in precedenza nelle Conferenze dei servizi del 2008 e del 2011. Il percorso di contestazione, ancora aperto, è poi confluito nella primavera scorsa nella detrazione del valore dell’elisuperficie dal conto finale del concessionario. Quindi, questa parte dell’opera non è stata pagata e in più c’è un’espressa riserva di richiesta risarcimento dei danni che sono e saranno patiti da parte dell’Azienda. Per quanto riguarda, infine, la vicinanza dell’elisuperficie ad altri immobili non è compito di questa Azienda fare valutazioni in proposito, che sono demandate agli enti preposti alle autorizzazioni, anche se si deve rilevare come esistano, siano autorizzate e tuttora in esercizio delle elisuperfici poste a distanza ravvicinata rispetto ad altri edifici”.