
L’ex presidente della Provincia di Milano, Penati, non rivuole la tessera del Pd dopo la sospensione per le accuse di corruzione per cui è stato assolto con formula piena in tribunale. Un “caso” che fa riflettere l’ex sindaco di Viareggio Giogio Del Ghingaro, anche lui sospeso fino a gennaio dal Pd per aver partecipato alle elezioni con una serie di liste civiche fuori dal partito.
“Penati – commenta Del Ghingaro – ha detto “no grazie”, non voglio la vostra tessera, ho una mia dignità, sono stato ferito da una decisione ingiusta, il partito che era la mia casa mi ha chiuso la porta, ora mi viene a cercare perchè ha bisogno dei miei voti, ma io preferisco rimanere indipendente. Presa di posizione forte, da un esponente forte del territorio”.
“Quanti ce ne sono – si chiede Del Ghingaro – di casi simili lungo lo stivale? Quanti danni sono stati fatti con sospensioni, espulsioni e provvedimenti vari? Mai come in questo periodo si è registrato uno scollamento tra base, iscritti e vertici del Pd. E questo è sì un segnale generale della crisi in cui sono precipitati partiti, ma credo sia anche un tratto netto di difficoltà della classe dirigente a confrontarsi, a star dentro i cambiamenti della società e di conseguenza degli interpreti della politica. Penso che il Pd dovrebbe davvero fare una seria riflessione, perchè questa diaspora di esponenti importanti, un po’ voluta e un po’ inconsapevole, puó davvero creare problemi. Serve una svolta in questo partito, una svolta appunto “di partito”, spero che qualcuno ci pensi, per evitare di imbatterci in tanti Penati”.