I Care, Del Ghingaro scrive al commissario: “La società innesca un circolo virtuoso”

29 agosto 2016 | 14:09
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I Care, Del Ghingaro scrive al commissario: “La società innesca un circolo virtuoso”

Trasformazione di Asp in I Care, l’ex sindaco Giorgio Del Ghingaro difende le scelte fatte nei mesi di mandato. Lo fa con una lunga lettera inviata al commissario e, per conoscenza, al presidente di I Care Moreno Pagnini, al rappresentante del ministero dell’Interno Giancarlo Verde e alla dottoressa Marina Savini come presidente dell’organismo straordinario di liquidazione.
Una lettere in cui ribadisce punto per punto i motivi per cui si è scelta la strada della società in house invece dell’esternalizzazione e si snocciolano i dati del piano industriale della neonata società.

“L’aspetto determinante di tale scelta – spiega Del Ghingaro – è stato quello di individuare le giuste e proficue forme per reperire nuove entrate, senza aggravare la situazione tributaria già di per sé complicata dei cittadini, restituendo, al contempo, equità e garanzia di serietà nella riscossione. Senza per ciò solo dimenticare che, tali introiti, sono stati inseriti tra le voci in entrata del bilancio preventivo 2016. Di conseguenza, appare evidente l’urgenza di provvedere nell’impostare una nuova e seria riscossione, al fine di evitare che si possano verificare buchi di bilancio, come avvenuto nelle gestioni precedenti alla nostra, che potrebbero comportare quanto accaduto ad altri enti che, sulla via di uscita da un dissesto, vi ci sono rientrati in ragione di una riscossione mal gestita”.
Due gli aspetti che l’ex sindaco sottolinea: “Il primo – spiega – deriva dall’impossibilità di reinternalizzare direttamente il servizio in Comune, non potendo, per normativa sul dissesto, assorbire il relativo personale dipendente (che, in Viareggio Patrimonio, come addetti alla riscossione, contava oltre 30 persone), nonostante la volontà, in totale controtendenza rispetto ad altri Comuni dissestati (si veda, tra tutti, l’esperienza di Alessandria) di non licenziare nessun dipendente, incolpevole della situazione di grave deficit finanziario venutosi a creare. Il secondo, legato all’esigenza di dover necessariamente recuperare un rapporto serio e consapevole con i cittadini, stante la presunta, ma verosimilmente accertabile, evasione ammontante ad oltre 30 milioni di euro”.
Del Ghingaro, poi, sottolinea la questione della percentuale sul recupero dall’evasione destinata ad Anci Innovazione: “Una percentuale – dice – pari al 12 per cento di quel 20 per cento versato, solo sulle somme incassate, a titolo di evasione fiscale, dal Comune. Se si bandisse una gara, si dovrebbe inserire, nel servizio richiesto, anche la consulenza e tutto l’avvio del progetto lo start up (che è stata a carico di Anci Innovazione, ndr). Il costo, di certo, aumenterebbe e diventerebbe non solo difficilmente sostenibile per un Comune in dissesto, ma anche difficilmente giustificabile. Se si considera poi, che, sul mercato, solo per l’attività di accertamento, le percentuali richieste si aggirano tra il 18% ed il 26%, emerge, agli occhi di un attento lettore, come il 12%, esclusivamente per l’attività di recupero evasione fiscale, rivesta perfettamente i canoni di economicamente vantaggioso, come richiesto dalla normativa”. Per un importo massimo incassabile, spiega l’ex sindaco, che è pari a 900mila euro, un calcolo aritmetico rappresentato dal 12 per cento del recupero presunto del 7,5 per cento dell’evasione fiscale: “Di fatto – spiega il sindaco – il range va da 0 a 900mila euro, in base alla percentuale realmente incassata. Se il Comune (e quindi I Care) non avesse incassato nulla, essendo il rischio di impresa tutto trasferito in capo ad Anci innovazione, questa non avrebbe introitato nemmeno un centesimo”.
“La scelta di I Care Srl – è la conclusione di Del Ghingaro – e del correlato investimento sul recupero dell’evasione fiscale avrebbe portato vantaggi anche in termini di ricaduta nel sociale. Mi spiego meglio. Il 20 per cento che il Comune avrebbe versato ad I Care, da cui questa avrebbe tolto il 12 per cento da versare ad Anci Innovazione, avrebbe determinato uno scarto dell’8 per cento, che sarebbe rimasto all’interno del circuito di I Care, in una creazione di circolo virtuoso: per cui meno tasse – più servizi: ovvero, con le somme ricavate dal recupero evasione, il sistema avrebbe consentito di giungere, per esempio, a diminuire le tariffe della mensa. Solo per fare un esempio”.
La lettera si conclude con un invito al commissario “a porre su questo tema la massima attenzione, così come sulle altre priorità, nell’unico ed esclusivo interesse di Viareggio”.