Giannoni: “Provincia senza risorse, basta con politica degli annunci”

Provincia di Lucca senza bilancio e verso il dissesto. E’ questo il timore del consigliere di opposizione Riccardo Giannoni, che si scaglia contro la maggioranza: “I comunicati stampa – dice l’esponente di Alternativa Civica – che da alcune settimane escono da Palazzo Ducale cercano di disegnare una situazione della provincia di Lucca lontana anni luce dalla realtà. Menesini ed i vari consiglieri delegati parlano infatti di importanti investimenti su scuole e viabilità quando l’ente, in realtà, è tuttora privo del bilancio di previsione per l’anno corrente non essendo in grado di coprire nemmeno le spese ordinarie. E chiunque, comuni, associazioni o singoli cittadini, abbia avuto modo di relazionarsi nell’ultimo anno con gli uffici di Palazzo Ducale segnalando criticità e problematiche ha dovuto prendere atto di ciò visto che, come un mantra, si è sentito rispondere “Scusi, ha ragione, ma non ci sono le risorse”. Risorse che la Provincia sta cercando di recuperare in fretta e furia mettendo in vendita, come sta emergendo anche proprio in questi giorni, il proprio patrimonio immobiliare”.
“Come può allora – prosegue Giannoni – in un contesto di questo tipo, Menesini convocare una conferenza stampa in Provincia parlando di oltre 3 milioni di investimenti su scuole e viabilità, come ha fatto nelle scorse settimane? Semplicemente si tratta, per chi ha voglia di leggere gli atti disponibili online, di risorse e di interventi contenuti, e quindi già decisi e finanziati, nei bilanci degli anni precedenti e che, non essendo ancora partiti, lo stesso Menesini cerca di “rivendere”, furbescamente, all’opinione pubblica come frutto delle decisioni sue e dell’opera della nuova Provincia 2.0 da lui guidata. Ma non è così. Il disegno perseguito dal Pd lucchese ormai è sempre più chiaro: difendere ad ogni costo la pseudo-riforma portata avanti dal governo Renzi sulle province, sebbene mostri ogni giorno di più i suoi oggettivi limiti, specie ora nell’approssimarsi della campagna referendaria sulle riforme costituzionali. Gli interessi della comunità lucchese vengono, ahimè, dopo.”