
Rifondazione Comunista contro il riconoscimento alla memoria di Danilo Ravenni previsto al “compleanno” del consiglio comunale in programma domani (7 settembre) a Palazzo Santini.
A parlare è il segretario del Prc Giuseppe Matteucci: “Il prossimo 7 settembre si svolgerà a Lucca il 151esimo anniversario del Consiglio comunale – dice – ricorrenza fortemente voluta dall’attuale presidente Matteo Garzella. In quella occasione verranno consegnati dei riconoscimenti a coloro che, dalla Liberazione in poi, hanno lungamente presenziato nel Consiglio stesso. Si tratta di donne e uomini, alcuni in vita altri deceduti, che hanno militato in varie formazioni politiche: democristiani, socialisti, comunisti e… fascisti. Infatti tra coloro che riceveranno il riconoscimento, agli eredi in questo caso, figura il nome di Danilo Ravenni, primo consigliere comunale del Msi, il partito neofascista nato dalle ceneri della Repubblica Sociale, eletto in consiglio nel 1951. Alla sua elezione il consigliere comunale Di Ricco, repubblicano e membro del Cln lucchese, si pose l’interrogativo se il Ravenni avesse il diritto di sedersi nel consiglio stesso essendo stato segretario del fascio di Seravezza. Il Ravenni rispose affermativamente, ma dichiarava di essere stato segretario di una delle tre sezioni del fascio e di non ricadere pertanto nel divieto dell’articolo 28 della legge elettorale che vietava ai segretari del fascio di comuni oltre i 10mila abitanti la eleggibilità. L’eleggibilità del Ravenni venne in seguito confermata”.
“Ben più grave, a nostro avviso – prosegue Matteucci – ciò che accadde nella seduta del 24 aprile 1954 del consiglio comunale di Lucca. In quella occasione interveniva Augusto Mancini per celebrare l’anniversario della Liberazione. Altri consiglieri presero la parola, tra cui il Ravenni. Questo il testo che possiamo leggere nel resoconto della seduta, conservatoall’archivio comunale: “Il consigliere Ravenni – che parla a lungo – vuole dimostrare che la giornata di domani, egli e quello del suo gruppo, non la possono considerare che come una giornata di lutto. Solleva la reazione dei vari gruppi presenti in aula, tanto che il Presidente minaccia di toglierli la parola”.
Insomma per il Ravenni il 25 aprile era da considerare una giornata di lutto”.
“Ci chiediamo che senso ha – conclude Matteucci – ricordare la Liberazione di Lucca e dopo due giorni dare un riconoscimento alla memoria di chi disprezzava la Liberazione stessa. Per ultimo vogliamo ricordare che se avessero vinto i Ravenni, forse oggi il consiglio comunale non esisterebbe e avremmo come sindaco un podestà”.