Giovani Democratici per il sì al referendum: “Ma sarà solo un primo passo”

9 settembre 2016 | 14:19
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Giovani Democratici per il sì al referendum: “Ma sarà solo un primo passo”

I giovani democratici di Lucca si schierano per il sì al referendum costituzionale. “Ma le riforme devono essere non il punto d’approdo ma l’avvio di un processo più ampio”, avverte il segretario Andrea Sarti. “In questi complicati giorni di fine estate – osserva – i partiti e gli schieramenti politici stanno serrando le fila, organizzandosi per quella che si preannuncia come una delle più aspre campagne referendarie degli ultimi anni, tante polemiche (spesso assai poco politiche) hanno circondato la discussione intorno al tema delle riforme costituzionali e tante altre seguiranno”.

“Si è fatto un gran parlare riguardo la presunta illegittimità di queste riforme, del governo che le ha proposte e della maggioranza che le ha approvate spesso per giustificare l’accusa di una ventilata svolta autoritaria contenuta tra i paragrafi, del testo di riforma. L’accusa di illegittimità – prosegue Sarti – si articola su due fronti quello costituzionale e quello politico. Chi attacca la costituzionalità della riforma o peggio dell’esecutivo o del parlamento commette un errore grossolano, il processo di modifica costituzionale ha seguito anche in questo caso ossequiosamente le indicazioni procedurali elencate dallo stesso articolo 138, senza violare i limiti di modifica impliciti, non si è andati infatti a toccare il nucleo forte del testo costituzionale ma solo specifici titoli della seconda parte del testo. Sul versante politico, la questione si fa sicuramente più profonda e complessa, è vero che la riforma è stata approvata senza la convergenza di ampi settori delle forze politiche di opposizione (che hanno disertato l’aula al momento del voto finale) ciò nonostante questo non svilisce o delegittima a mio parere la riforma in sé, la quale è stata approvata con il limite legale della maggioranza assoluta dei membri delle due camere, il tempo per il confronto vi è stato fuori e dentro il parlamento, si è persa un occasione importante di collaborazione per migliorare il sistema, fermarsi però sarebbe stato un errore soprattutto adesso, a pochi metri dal traguardo. E’ vero infatti – prosegue -, che il paese insegue la chimera delle riforme istituzionali da oltre trent’anni, almeno a partire dal 1983 con l’insediamento della commissione Bozzi, ogni tentativo di riforma però dalle bicamerali fino alle proposte di modifica del 2001 e del 2006 costituisce un esperienza autonoma, è quindi necessario a mio parere, porre l’accento sulla diversità di questa riforma sul peso che innovazioni come il superamento del bicameralismo paritario, la riforma delle istituzioni di democrazia diretta e la nuova ripartizione di competenze tra stato e regioni avranno sul funzionamento del nostro sistema, a questo punto mi sorge spontanea una considerazione sulla campagna portata avanti dal fronte del Sì, non si cambia la costituzione per tagliare i costi della politica, di questo credo (e spero) ne siano consci gli autori della riforma, ne devono essere consapevoli anche coloro che si impegnano e impegneranno nella campagna referendaria, i cittadini conoscono l’importanza del testo costituzionale, tocca a noi renderli partecipi di un cambiamento che va oltre gli slogan. Il centrosinistra deve legittimamente rivendicare queste riforme e non tanto per la sua importante storia ma per la sua natura di forza riformista che non ha paura di sfidare il futuro. Credo però – sostiene Sarti – che la vittoria del sì al referendum non costituisca un lido d’approdo sicuro ma un sentiero ancora tutto da battere, una partita importante sarà giocata infatti dopo l’eventuale realizzazione della riforma con la legge elettorale del senato, che dovrà di fatto ideare una nuova forma di rappresentanza e le leggi costituzionali che aiuteranno ad attuare la riforma nel suo insieme. Ora, io non so se davvero basta solo un Sì per cambiare definitivamente l’Italia, ciò di cui sono certo ad oggi, è che questa riforma costituisce un ottimo primo passo”.