Morto l’ex presidente Ciampi, lutto anche a Lucca

16 settembre 2016 | 11:55
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Morto l’ex presidente Ciampi, lutto anche a Lucca

E’ morto stamani (16 settembre) a Roma, all’età di 95 anni, l’ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Livornese, era stato capo dello stato dal 18 maggio del 1999 al 15 maggio del 2006. Economista e banchiere, è stato un politico apprezzato e la sua morte ha prodotto un cordoglio generale. Ciampi stato governatore della Banca d’Italia dal 1979 al 1993, presidente del Consiglio dei ministri (1993-1994), ministro del tesoro e del bilancio e della programmazione economica (1996-1997), quindi ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica (1998-1999). Primo presidente del Consiglio e primo capo dello stato non parlamentare nella storia della Repubblica, Ciampi fu anche governatore onorario della Banca d’Italia.

A Lucca è ancora vivo il ricordo della sua visita ufficiale, il 16 e 17 settembre del 2002. Ciampi fu accolto nella sala Ademollo di Palazzo Ducale (nella foto) dall’ex sindaco di Lucca Pietro Fazzi, dall’allora presidente della Regione Toscana Claudio Martini e dall’ex presidente della Provincia di Lucca Andrea Tagliasacchi.
Dalla città non mancano i messaggi di stima e di cordoglio per la sua perdita. A cominciare dal mondo del volontariato. “La legge istitutiva del giorno nazionale del dono segna un passaggio significativo per l’Istituto Italiano della Donazione. E’ il coronamento dell’impegno, della tenacia, della passione delle vostre attività per l’affermazione e la diffusione dei valori costitutivi dell’Istituto: gratuità, solidarietà, condivisione. Categorie, queste, oggi tanto invocate quanto spesso contraddette”. Sono alcune delle parole che Carlo Azeglio Ciampi aveva voluto regalare ad Edoardo Patriarca in occasione dell’approvazione definitiva da parte del Parlamento della legge sulla giornata nazionale del dono. L’iter legislativo era partito nel novembre 2013 proprio grazie al sostegno di Ciampi, primo firmatario del disegno di egge, e si era concluso l’8 luglio 2015 con il via libera da parte del Senato.
“Parole – afferma il presidente dell’Istituto italiano della donazione e del Centro nazionale per il volontariato Edoardo Patriarca – che ci avevano commossi e che ci spronano ad andare avanti, a far crescere le ragioni del dono e della solidarietà. Carlo Azeglio Ciampi non è stato solo il primo firmatario, e grande protagonista fino a che le sue forze lo hanno sostenuto, della legge, ma nella sua lunga parabola politica e istituzionale ha sempre lavorato per costruire un’Italia più coesa, più solidale. Più degna. Se l’Italia oggi è un Paese che, nonostante le crisi e le difficoltà, mantiene accesi i fari della speranza è anche merito suo. Terremo i suoi insegnamenti e l’esempio della sua vita sempre nel cuore e lo ricorderemo con affetto e riconoscenza nelle prossime settimane in cui celebreremo il Giorno del dono 2016”.
Un ricordo personale arriva anche dal sindaco Alessandro Tambellini: “Da Presidente della Repubblica – dice – Ciampi, ha operato con grande autorevolezza e, tuttavia, con equilibrio e ampie vedute riguardo alle prospettive dell’Italia che consentirono al Paese di affrontare il confronto con l’Europa da una posizione di alta considerazione. Ciampi è stato il Presidente che più di ogni altro si è impegnato per recuperare il senso della nostra unità nazionale e dell’identità repubblicana, anche attraverso i simboli che ne sono il segno. Ricordo la sua visita a Lucca insieme alla moglie, la signora Franca, a Palazzo Ducale: fu in quell’occasione scoperta la targa in ricordo di Augusto Mancini. Poi la visita a Palazzo Orsetti, nella Sala degli Specchi, circondato dalla stima e dal favore di tutti. Stima e considerazione che ancora oggi rendiamo all’uomo di Governo e di Stato che abbiamo avuto la fortuna di conoscere”.
Così lo ricorda il governatore Enrico Rossi: “L’Italia si fonda su tre R: Risorgimento, Resistenza, Repubblica” amava ripetere Carlo Azeglio Ciampi, un grande uomo e un grande statista. Con mitezza, competenza e autorevolezza ha dedicato la sua vita e la sua opera a servizio dell’Italia e dell’unità europea, contribuendo nei momenti più difficili, da Presidente del Consiglio e Capo dello Stato, a tenere saldi gli argini della democrazia. A lui, livornese, partigiano azionista, economista e grande studioso di lettere, dobbiamo moltissimo”.
“Con Ciampi muore una grande figura. Un grande livornese e un grande toscano. Un presidente della Repubblica paragonabile, nella sua dimensione, a un Luigi Einaudi, personaggio non prettamente politico che si è approcciato al suo magistero di Capo dello Stato coerentemente alla sua natura di economista”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, ha commentato, esprimendo “il dolore dell’assemblea toscana”, la notizia della scomparsa del presidente emerito della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, toscano di Livorno. “Un uomo che, durante il suo mandato, ha interpretato al meglio il dettato dell’articolo 5 della Costituzione italiana: la promozione delle autonomie locali, e in particolare della sua Livorno e della sua Toscana. Allo stesso tempo, ha valorizzato anche l’indivisibilità della Repubblica istituendo il 7 gennaio come giorno della Festa del Tricolore”.