
Inchiesta sui rifiuti, il consigliere di opposizione a Porcari, Riccardo Giannoni, invita alla prudenza.
“In questi anni – dice il consigliere – abbiamo infatti assistito più volte, purtroppo, ad episodi di persone che si sono trovate agli arresti con accuse pesanti e che poi in seguito sono state assolte. Quindi lasciamo che la magistratura faccia in serenità il proprio lavoro per accertare fatti e responsabilità”.
“Detto questo – commenta Giannoni – i reati contestati, e su cui è necessario davvero sia fatta piena luce, sono particolarmente odiosi in quanto attentano in modo subdolo all’ambiente e di conseguenza alla salute di tutti noi e dei nostri figli. E lo sono ancora di più per Porcari, un territorio che in questi anni è stato certamente sinonimo di sviluppo economico ma nel quale si è radicata anche una forte e generalizzata sensibilità ambientale (come non ricordare, ad esempio, le oltre 2500 firme raccolte in pochissimi giorni per dire “no al carbonizzatore”). Proprio per questo ritengo che l’amministrazione comunale di Porcari farebbe bene a costituirsi parte civile nel processo che dovesse a breve aprirsi per tutelare l’immagine di una comunità laboriosa, seria, attenta all’ambiente ed orgogliosa di avere tra i propri concittadini imprenditori corretti e responsabili e che nulla vuole a che spartire con chi senza scrupoli avesse fatto profitti avvelenandoci”.
“Relativamente al consigliere di maggioranza Angelo Fornaciari – conclude Giannoni – la cui famiglia è proprietaria di una delle aziende che sarebbero coinvolte nell’inchiesta, mi permetto soltanto di invitarlo a valutare in assoluta serenità se, sebbene personalmente non sia sfiorato dalla vicenda, non sia opportuno lasciare in questa fase il delicato ruolo di presidente della commissione assetto e tutela del territorio nell’attesa degli esiti dell’inchiesta stess”.