
“Deve essere il consiglio comunale il luogo deputato a discutere sul nuovo piano di riassetto delle società partecipate annunciato nei giorni scorsi da Bortoli”. Marco Martinelli presidente del gruppo di Forza Italia torna a farsi sentire con determinazione sul tema e invita al coinvolgimento di tutte le parti in causa, in vista delle decisioni che non riguarderanno soltanto Gesam, ma anche Itinera e altre società partecipate. “Abbiamo appreso dalla stampa che l’amministratore unico di Lucca Holding indica un termine di 15-20 giorni per avere un nuovo piano di riassetto delle partecipate rivisto e corretto secondo le nuove indicazioni del decreto Madia”.
Martinelli sottolinea che “nessun passaggio è però avvenuto con le forze politiche presenti in Consiglio Comunale”. “Registriamo ancora una volta – prosegue Martienelli- che a prendere decisioni è solo Lucca Holding che anziché rivestire il ruolo di strumento di governo diretto dal consiglio comunale assume potere decisionale incontrastato relegando l’aula a passacarte”. “Abbiamo forti dubbi – continua Martinelli – che anche la maggioranza sappia dell’importanza di quanto sarà chiamata a ratificare visto che nei mesi scorsi, dopo innumerevoli sedute di commissione partecipate, il capogruppo del Pd Battistini, in una nota uscita sulla stampa ha scambiato la scissione di Gesam per la ‘cessione’ di Gesam pensando che i due termini fossero sinonimi. Dobbiamo tornare ad affrontare il tema del riassetto delle partecipate nell’aula di Consiglio che rimane l’unica sede dove si decide il futuro della città di Lucca. Non possiamo permetterci gli errori che Tambellini e Bortoli hanno commesso sul riassetto delle partecipate, le cui negative conseguenze sono state sventate solo grazie all’intervento del Senatore Matteoli che ha posto nel febbraio scorso la questione all’attenzione di Anac. Oggi – prosegue Martinelli – quasi paradossalmente gli stessi attori vorrebbero sottoporci un’altra soluzione senza minimamente condividere con maggioranza e opposizione la scelta migliore da intraprendere. Noi siamo pronti comunque a dare battaglia – conclude – magari rivolgendoci ancora ad Anac prima che l’intera strutture delle partecipate venga smantellata pezzo per pezzo da questa amministrazione”.