Pescucci attacca: “Impianto inerti a Pontetetto? No grazie”

5 ottobre 2016 | 14:32
Share0
Pescucci attacca: “Impianto inerti a Pontetetto? No grazie”

Mentre le 411 richieste di osservazione al piano strutturale adottato dal Comune di Lucca sono all’esame dell’ufficio urbanistica, interviene ancora Paolo Pescucci, esponente del gruppo dei Grillini lucchesi, riguardo alla questione delle attività di stoccaggio e lavorazione di inerti sul fiume Serchio che, si ricorda alla pagina 72 della relazione illustrativa al quadro propositivo del piano strutturale, non sono conformi e devono essere delocalizzati.

Un appunto inserito nel paragrafo con oggetto le localizzazioni di trasformazione oggetto di conferenza di copianificazione, organo tecnico-politico istituito dalla nuova legge regionale sul governo del territorio che ha il compito di valutare le previsioni di nuova edificazione non residenziale esterna al perimetro del territorio urbanizzato individuato dal piano struttuale. Il 29 settembre 2015 il Comune di Lucca, in fase di redazione del piano, sottopose nfatti alla conferenza di copianificazione (alla quale partecipano tutti gli enti locali interessati alla previsioni e la Regione Toscana, il cui parere è vincolante) anche le ipotesi di delocalizzazione degli impianti di lavorazione degli inerti attualmente ubicati nell’alveo del Serchio e quindi in contrasto con il piano paesaggistico regionale. “Dove si vorranno spostare queste attività – prosegue Pescucci – inquinanti sia per la produzione di polveri che di rumore, adesso in area decentrata e indenne da abitazioni verso Ponte a Moriano? La risposta nelle righe sottostanti: ‘delocalizzazione in ambiti distanti dal fiume attraverso lo spostamento di attività ed impianti in ambiti contermini allo svincolo autostradale di Lucca est, in località Pontetetto’. Quindi grazie a quanto prevede il nuovo piano strutturale in corso di approvazione i cittadini lucchesi della zona di San Concordio e Pontetetto si troveranno delocalizzato vicino alle loro case un impianto che porterà oltre all’inquinamento da polveri ed acustico anche un prevedibile aumento del traffico pesante locale. Poi considerati i venti prevalenti nella zona quest’inquinamento si estenderà ad altre zone come San Donato e Vicopelago. Questo – osserva ancora il grillino – pare proprio in aperto contrasto con quanto si legge in questi giorni circa la qualità dell’aria nella piana di Lucca. Già siamo tra le zone con inquinamento da polveri sottili tra le più alte d’Italia, con le centraline vicine alla città che sforano con maggior frequenza i parametri ed ecco che evidentemente con il sano intento di migliorare ulteriormente la qualità dell’aria si cerca di spostare un impianto lavorazione inerti più vicino alla città: una vera genialata, chissà quanto ci avranno studiato, quanto avranno speso per studiare la nuova localizzazione”. Un’eventualità che, se realizzata, secondo Pescucci, “aggraverebbe irreversibilmente il rischio idraulico del comparto, provocato dalla impermeabilizzazione di una vasta area di suolo, anche in considerazione della quota altimetrica di quella parte del territorio, già certificata di scarsa sicurezza persino dall’autorità di bacino del fiume Serchio”. E conclude con un critico giudizio sul percorso di partecipazione che ha accompagnato prima la fase di avvio del piano e poi quella delle osservazioni post-adozione: “Tutto questo in barba alle sbandierate intenzioni di questa amministrazione comunale, di avviare con la cittadinanza processi di partecipazione e di indirizzo, circa le scelte finalizzate al futuro sviluppo socio-urbanistico della città di Lucca. Anche se il tempo delle osservazioni è scaduto, non sarebbe il caso di ripensare a quest’infelice localizzazione dell’impianto di lavorazione inerti? Forse se questo è il treno che qualche assessore vuol far partire è meglio rimanere a piedi, ma in salute”.