
Piano strutturale, continua lo scontro. Stavolta è il consigliere di Governare Lucca, Piero Angelini a rispondere all’assessore Mammini e alle accuse di ostruzionismo.
“L’assessore Mammini – dice il professore – affaticata dall’importante lavoro di aggiornamento del piano strutturale, un compito forse superiore alle sue forze, vede nemici dappertutto e spesso straparla, come è successo nell’ultimo suo intervento di pochi giorni fa in cui ha denunciato il ricorso, da parte dell’opposizione, alla sistematica pratica dell’ostruzionismo. Denuncia incredibile, perché l’ostruzionismo consisterebbe nel fatto che, in maggio, dopo tre anni di inconcludenza dell’amministrazione e dopo 4 mesi di sequestro della cartografia da parte della giunta, l’opposizione avrebbe richiesto 10 giorni di tempo, prima dell’adozione del piano strutturale, per terminare i lavori in commissione, già programmati dal presidente Pd Pagliaro. Più grave ancora, per lei, l’ostruzionismo di qualche giorno fa, quando l’opposizione, chiamata in vommissione urbanistica ad approvare una bariante per gli interventi sull’ex oleificio Borella e sull’ex Palazzo Bertolli, avrebbe osato addirittura di chiedere un parere giuridico”.
“Per quanto riguarda la variante presentata malamente in commissione – commenta Angelini – ritengo credibili le affermazioni pesantemente ironiche dell’assessore, di averla concepita proprio in un’osteria della città, dove la Mammini, contornata dal suo staff plaudente, ha potuto festeggiare il “treno del rinnovamento”, ormai partito, e forse brindare allegramente al “metodo di lavoro che non indora le pillole”, alla “determinazione di (sic) accettare sfide grandi”, a “dismettere le lenti deformanti degli interessi particolari per ripensare gli (sic) spazi di una città che vogliamo più giusta, più pubblica e più bella”. Un concentrato di arroganza e ignoranza politica, che non ha eguali; che è poi la caratteristica delle classi dirigenti di oggi, che non ascoltano mai gli avversari politici, accusati di voler mettere sempre i bastoni fra le ruote e che combattono per principio ed emarginano chi soltanto osi avanzare un pensiero critico; comunque, chi vuole verificare se le mie riserve sulla pratica in oggetto siano fondate e non costituiscano invece “sofismi” e “beghette”, come le definisce in modo sprezzante la Mammini, venga lunedì prossimo in commissione urbanistica, alle 13, dove potrà ascoltare e valutare se le mie riserve politiche e giuridiche hanno un qualche fondamento”.
“Quanto all’accusa a me rivolta, che mi ferisce – conclude – di aver permesso, “non affrontando i problemi, una certa degenerazione della città” della quale mi ergerei oggi, impropriamente, a strenuo difensore, si tratta di un giudizio, non solo falso, ma inevitabilmente meschino, frutto di un certo scadimento morale; perché tutti sanno, anche la Mammini, che io ho affrontato sempre, senza tirarmi indietro, i maggiori problemi ambientali-urbanistici della nostra città, a cominciare dalla scellerata costruzione del nuovo ospedale a San Filippo, su cui non ho mai avuto il piacere di ascoltare l’opinione della Mammini; quando poi, nella precedente amministrazione, con la Mammini presente in Consiglio, sono stati discussi problemi importanti per lo sviluppo della città, come la ristrutturazione dello stadio a favore del gruppo Valore, o la variante del 2011, fatta, non soltanto per favorire il gruppo Valore nella costruzione del parco di Sant’Anna, ma per permettere di rilasciare i permessi a costruire anche nelle Utoe dove si era sforato, io ho affrontavo e combattuto le scelte sbagliate dell’amministrazione Favilla, la Mammini invece le ha politicamente sostenute”.