Terremoto Pd, si dimette il segretario comunale Bambini

7 ottobre 2016 | 22:11
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Terremoto Pd, si dimette il segretario comunale Bambini

Diventa sempre più incandescente il percorso di avvicinamento alle prossime elezioni amministrative all’interno del Partito Democratico. Nel pomeriggio di ieri (7 ottobre) sono infatti arrivate, a sorpresa, le dimissioni del segretario comunale del partito, Francesco Bambini. Motivi personali, questa la spiegazione ufficiale dell’ormai ex segretario, eletto in quota renziana per un piccolo scarto di voti rispetto a Francesca Pacini, lettiana, nome su cui erano convogliati i voti di tutte le correnti di minoranza del partito.

Una decisione che arriva come un fulmine a ciel sereno all’interno del partito proprio quando iniziano i primi movimenti per la scelta delle candidature del 2017. E non è escluso che, dietro la decisione dell’ex sindacalista ed ex assessore della giunta Baccelli, non ci siano proprio le fratture che si sono verificate all’interno del Pd comunale negli ultimi mesi. Oltre allo scontro mai sopito fra gli esponenti renziani e quelli della minoranza, che al momento esprime comunque il primo cittadino Alessandro Tambellini e gran parte della sua giunta e della sua maggioranza, infatti, si sono aggiunte di recente le vicende legate al presidente del consiglio comunale, Matteo Garzella, che ha iniziato ormai palesemente una vera e propria campagna elettorale in vista delle possibili primarie per la scelta del candidato sindaco.
Bambini, insomma, potrebbe aver sofferto per le tensioni interne al Pd e per l’impossibilità di far dialogare le diverse anime del partito senza fratture. Magari giungendo in tempi utili ad un accordo sulla ricandidatura di Tambellini per Palazzo Orsetti o per altre soluzioni evitando diaspore in ulteriori esperienze civiche.
Ora il partito a livello comunale, che pure ultimamente non ha vissuto grandi momenti di attività, potrebbe passare sotto il diretto controllo del territoriale in attesa delle decisioni per il futuro. Non è esclusa anche la possibilità di un commissariamento, che sarebbe molto delicato proprio in vista delle scadenze di dicembre sia per il referendum costituzionale sia per la scadenza dei tempi per l’eventuale presentazione di candidature per le primarie di partito o di coalizione in vista del 2017.