Angelini ribadisce: “Mammini presa da orgasmo per il piano strutturale”

Sessista è chi ha il sessismo in testa. E’ questo il sunto della risposta del consigliere di Governare Lucca, Piero Angelini, che non presenta scuse all’assessore Mammini dopo l’episodio del consiglio comunale dello scorso martedì e precisa il senso del suo intervento, bollando la raccolta firme come strumentare per colpire la sua attività politica contro il piano strutturale e, nel contempo, il presidente del consiglio comunale Matteo Garzella.
Per Angelini l’assessore Mammini avrebbe presentato la variante al regolamento urbanistico “con una tale mancanza di serenità, con un’esagitazione – dice – che gli ha incrinato perfino la voce, con parole malevole contro chi si apprestava a contestarne la proposta, che sono stato indotto nel mio intervento a bollarne le parole scomposte come dettate da un impeto uscito dal suo interno, irrefrenabile e incontrollato, da un suo orgasmo interiore, non dalla razionalità del cervello”.
“Daniela Grossi – prosegue Angelini – della commissione pari opportunità, con una lettera firmata da decine di persone, chiamate alle armi in vista delle primarie, mi mette alla berlina per l’episodio, chiedendo le mie scuse, che non darò assolutamente, levandosi in pari tempo la soddisfazione di stigmatizzare il comportamento dell’odiato presidente Garzella, che non mi avrebbe immediatamente interrotto e condannato. Ai firmatari tutti, molti dei quali non hanno ascoltato neppure una parola del dibattito, sfugge sicuramente il fatto che non solo Garzella, ma nessuno dei consiglieri, neppure quelli che ora hanno firmato l’appello, ha ritenuto di dovermi censurare, tanto era chiaro a tutti, per il clima esacerbato costruito dall’intervento della Mammini, che le mie parole non avevano niente a che fare con il sesso, che richiede, nel bene e nel male, un clima sereno e gioioso”.
“Conosco – prosegue Angelini – lo stato d’animo attuale della Mammini, perché anch’io, nella mia vita, spesso, di fronte ad una prova difficile e decisiva, ho pensato e detto che la stavo affrontando con un certo orgasmo, senza che nessuno potesse equivocare; la parola orgasmo significa, infatti, a dispetto e ignoranza dei firmatari, anche “condizione di eccitamento psichico interno, di agitazione, di irrequietezza”, come si legge nel vocabolario di Tullio De Mauro, che cita la frase comune, usata nelle sue più diverse versioni: “i fans erano in orgasmo per l’arrivo del loro idolo”; un significato della parola orgasmo, che proviene da lontano e che permane ancor oggi. Nel 1791, certo Domenico Anguillesi, pisano, scriveva, nel suo noto epistolario: “Nell’orgasmo in cui si trova oggi questa città per il felice arrivo dé R.R.Sovrani…”; ma anche in Mezzogiorno di fuoco di Fred Zimmermann, se non ricordo male, quando Grace Kelly si appresta a comprare un biglietto del treno per abbandonare il paese e il marito (lo sceriffo Gary Cooper), prima dello scontro finale, l’addetto alla biglietteria le dice: “capisco il vostro orgasmo…”.
“Le mie parole non avevano, dunque – conclude – alcuna connotazione sessista, che proviene soltanto dalla testa sessista, debolezza del nostro tempo, delle persone e dei giornali che hanno voluto sollevare uno scandalo, destinato a finir nel ridicolo; a cominciare dall’assessore Mammini, che, nonostante la solidarietà che i firmatari ora le danno, trova legittime contestazioni da chi ritiene che il nuovo piano strutturale sia stato da lei portato avanti in un clima di divisione e di scontro, dettato appunto da un suo orgasmo interiore, che non è mai riuscito finora a frenare e che non promette nulla di buono”.