Caso Angelini-Mammini, Garzella: “Accuse strumentali contro di me, a chi faccio paura?”

17 ottobre 2016 | 16:28
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Caso Angelini-Mammini, Garzella: “Accuse strumentali contro di me, a chi faccio paura?”

“La richiesta di scuse, doverose all’assessore Mammini, è stata in realtà una campagna di strumentalizzazione e un episodio di violenta campagna elettorale”. Il presidente del consiglio comunale Matteo Garzella torna all’attacco a partire dalla presidente della commissione pari opportunità Daniela Grossi, promotrice della raccolta firme: “Mi aspetto – dice – le sue scuse all’assessore e anche quelle di chi, come lei, si è servito dell’assessore per un’operazione di pura campagna elettorale, magari senza nemmeno il coraggio di essere tra i firmatari. L’iniziativa è grave non solo per la strumentalizzazione nei confronti dell’assessore ma perché si fa un uso opportunistico di tematiche molto serie come quelle di genere. L’unico obiettivo infatti di tutta l’operazione è attaccare il sottoscritto che ha tutelato le donne e gli uomini del consiglio comunale per cinque anni e riaperto il Consiglio ai cittadini”.

Garzella ci tiene a fare distinzione tra i firmatari in buona fede ed i promotori e mandatari. E si dice sorpreso dal fatto che a sottoscrivere siano stati anche consiglieri Pd e i due capogruppo di maggioranza: “Erano in consiglio – dice – perché non hanno palesato nessuna solidarietà all’assessore per poi attaccare nei giorni successivi? A questo punto la vera domanda è: chi ha paura di Garzella? Chi ha paura di chi difende il Pd e contemporaneamente ascolta i cittadini che chiedono cambiamento?”.
“Qualcuno – conclude riferendosi al “suo” comitato per il sì – ha paura di una realtà vede l’adesione di decine di lucchesi non tradizionalmente coinvolti dai partiti e che vogliono portare avanti insieme il cambiamento del paese con la riforma e quello alle prossime amministrative di Lucca. Insomma il vecchio principio azione-reazione, o la migliore difesa è l’attacco, peccato che in questo caso si servano di una vicenda e soprattutto di una persona in maniera quanto meno strumentale visto che l’obiettivo, o forse sarebbe meglio dire la paura, è tutt’altro”.