In tanti per Quagliarello e Matteoli per il no al referendum



In tanti oggi, fra militanti di formazioni di centrodestra, consiglieri comunali e regionali (al tavolo anche i capogruppo di FI a Lucca, Marco Martinelli) e simpatizzanti si sono ritrovati al Grand Hotel Guinigi per la manifestazione in sostegna del no al referendum dal titolo Volete il Senato o Barabba? promossa dalla fondazione Magna Carta e dalla Fondazione della Libertà.
“In questi giorni abbiamo sentito Renzi istituire una commissione nel Pd per cercare un accordo sulla legge elettorale, come se le regole fossero affare di un solo partito. Poi abbiamo letto un’intervista del ministro Delrio in cui si apriva la riffa nel Pd sull’elettività o meno dei senatori, come se si potesse interpretare la Costituzione a seconda della meteorologia interna al partito del premier. Votando no al referendum dobbiamo ribadire che le istituzioni non sono ”cosa loro”, che le regole appartengono a tutti”. Lo ha detto il senatore Gaetano Quagliariello (Idea), che è intervenuto insieme ad Altero Matteoli e Claudio Borghi+.
“Con il mix di riforma e Italicum – ha osservato Quagliariello – quello che è successo con Verdini in questa legislatura diventerà la norma. Avremo un’Italia meno trasparente e più arrogante. Dilagherà l’arroganza con cui Renzi oggi sta mettendo le mani sull’informazione, sulla giustizia, sull’università, sulla dirigenza pubblica, addirittura sui giornali di opposizione. Votare No significa tornare allo Stato diritto, che dovrebbe stare a cuore ai liberali, quelli che il liberalismo lo hanno studiato e lo hanno anche insegnato. Se una riforma è sbagliata nel merito e arrogante nel metodo, non ci sarà nessun filosofo di nessuna università italiana che riuscirà a convincermi a votarla”. “In un caso del genere – ha concluso – si fa una sola cosa: si vota no e si dice no grazie”.