J’accuse di Angelini: “Piano strutturale illegittimo”

27 ottobre 2016 | 11:06
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J’accuse di Angelini: “Piano strutturale illegittimo”
J’accuse di Angelini: “Piano strutturale illegittimo”
J’accuse di Angelini: “Piano strutturale illegittimo”
J’accuse di Angelini: “Piano strutturale illegittimo”
J’accuse di Angelini: “Piano strutturale illegittimo”
J’accuse di Angelini: “Piano strutturale illegittimo”

“Un piano strutturale illegittimo”. Così la pensa il consigliere comunale di Governare Lucca, Piero Angelini che, nella sala biblioteca di Palazzo Orsetti ha esposto una serie di situazioni e di errori riguardo al dimensionamento e alla definizione del territorio urbanizzato all’interno dello strumento urbanistico in via di adozione da parte del Comune di Lucca.§
Un lungo j’accuse, accompagnato da carte, fotografie aeree e testi di legge in cui il professore parla di “disinformazione, manipolazione, possibile clientelismo e conflitto di interessi”. A fianco di Angelini anche altri rappresentanti delle opposizioni: Roberto Lenzi dell’Italia dei Valori, Paolo Pescucci dei Grillini Lucchesi e Roberta Bianchi della Federazione della Sinistra.

Il primo tema è quello della definizione del territorio urbanizzato. “Il piano strutturale – dice Angelini – è basato su una cartografia del 1996, corretta ed aggiustata per renderla più corrispondente allo stato dei luoghi”. Prosegue così lo scontro già andato in diretta ripetutamente nell’emiciclo di Palazzo Santini. Il leader di Governare Lucca, dopo aver rammentato come, a suo parere, la giunta abbia interrotto qualsiasi forma di dialogo costruttivo imponendo la sua visione, sventola un articolo del professor Paolo Baldeschi, scritto il 16 ottobre scorso sul portale Eddyburg ed intitolato Come eludere legge e piano paesaggistico. Lo insegna il piano strutturale di Lucca. “L’artificio – come lo definisce Angelini – per bypassare quanto previsto nel piano paesaggistico, che invita a limitare al massimo il consumo di suolo, è quello di trasformare le aree agricole in terreni edificabili aumentando il territorio urbanizzato, nel caso di Lucca in una misura pari a circa 100mila metri quadrati”. Sono ben 52, secondo il consigliere, i casi di illegittimo inserimento di aree agricole nel territorio urbanizzato.
La cartografia “sbagliata”, inoltre, potrebbe essere per Angelini motivo di illegittimità dell’intero piano: “L’amministrazione Favilla – dice il consigliere – aveva ordinato una cartografia dei luoghi redatta sulla base della Carta tecnica regionale, per un costo complessivo di 250mila euro consegnata poi all’amministrazione Tambellini il 3 marzo 2014. Ma invece di utilizzare quella, per il piano strutturale, per il quadro conoscitivo e per il quadro propositivo, hanno usato non i rilievi fotogrammetrici del 2013 ma una cartografia del 1996. Ciò si è palesato esaminando sia la cartografia del piano strutturale che quella del quadro conoscitivo soprattutto per le aree della bretella dell’autostrada e per l’area del Centro Latte”.
Già, ma quale sarebbe la ratio sottesa ad un simile operato? “E’ presto detto – carica Angelini – la risalenza della cartografia del 1996 ha permesso all’amministrazione di giustificare meglio aggiustamenti e correzioni non dovute. Un esempio? Tra i tanti, c’è quello della Bretella, non completa nella cartografia del 1996, che viene riportata in modo eguale. Ancora: per il Centro latte il quadro conoscitivo usa la foto del 1996, mentre quello propositivo risulta aggiustato in una operazione che talvolta risulta maldestra”.
Resta intatto, dunque, il problema della perimetrazione delle aree: “Solo nella cartografia del quadro propositivo l’amministrazione riesce ad inserire le aree agricole nel territorio urbanizzato. Tenta poi di ripetere tale operazione, parzialmente, nel conoscitivo. Noi abbiamo presentato degli emendamenti per modificare la situazione inerente le 52 aree illegittime, concentrate specialmente nelle zone di Pontetetto e Sant’Anna, ma l’amministrazione è andata avanti. Ora devono fare un passo indietro e tornare al dialogo. Perché non abbiamo segnalato prima che le cartografie erano del 1996? Non ne abbiamo avuto il tempo”.
La giunta, in sede di approvazione del piano strutturale, quindi, secondo Angelini, dovrebbe modificare le decisioni prese anche in base agli elementi di perplessità espressi dalla Regione Toscana. “Dovrebbero farlo – conclude – anche per evitare sospetti di clienteralità, come quelli che potrebbero prendere corpo nel caso delle aree agricole relative all’azienda Peugeot di Pontetetto, trasformate in aree industriali senza la procedura di copianificazione e che nella bozza di cartografia qualificate come agricole. La perimetrazione delle aree urbanizzate è facilmente realizzabile sulla base del quadro conoscitivo e delle riprese aerofotogrammetiche acquisite dall’amministrazione: se la giunta non fa un passo indietro non potrà sottrarsi a contestazioni sia politiche che giuridiche”.
Durante l’esposizione di Angelini non manca neanche un attacco per un presunto, e tutto da verificare, conflitto di interessi della stessa assessora all’urbanistica, Serena Mammini: “La casa di questa persona – dice sottoponendo le ricerche effettuate sull’area al catasto – è stata oggetto di condono”. La zona è quella di San Concordio, ad una manciata di metri dall’acquedotto Nottolini. Angelini lancia l’esca per poi ritrarsi: “Fate quello che volete di questi documenti – commenta – ma mi pare evidente il conflitto d’interessi. Quello era un terreno agricolo, secondo il regolamento urbanistico del 2012, che è stato inserito illegittimamente nel territorio urbanizzato dal piano strutturale adottato”.
Un altro elemento destinato ad infiammare il già incandescente dibattito intorno al piano dopo i ripetuti scontri fra assessora e consigliere durante le sedute di Palazzo Santini.