Garzella rilancia dopo le critiche: Comics tutto l’anno

E dopo la bufera dei giorni scorsi innescata dalla proposta di devolvere metà degli incassi del Lucca Comics and Games alle zone colpite dal terremoto, Matteo Garzella, presidente del consiglio comunale, ecco che rilancia, a manifestazione finita, altre proposte per il futuro della nostra città. Una scuola di fumetto, anteprime cinematografiche, festival dei cosplay, campionati, una notte bianca dei fumetti: sei idee concrete e grandi ambizioni, tutte quante già appuntate su carta, in modo da rendere Lucca non solo la città della manifestazione di fine ottobre ma città del fumetto tutto l’anno.
Ma dalle proposte, Garzella trae lo spunto per rintuzzare le polemiche. E a chi gli dava ieri dell’irresponsabile risponde senza mezzi termini: “Le repliche alla mia proposta in realtà sono attacchi infondati che hanno l’unico obiettivo di uccidere l’uomo ragno. Hanno paura – osserva Garzella – di chi porta avanti serenamente un percorso di ascolto e confronto con i cittadini verso le elezioni del 2017, facendo proposte concrete e mettendo così in evidenza il vuoto che viene da altri. L’unica cosa che veramente sconvolge stavolta è che hanno avuto la faccia tosta di usare i terremotati. Una cosa vergognosa che qualifica chi lo ha fatto e chi gli ha chiesto di farlo come persone ciniche insensibili e umanamente non capaci di rappresentare i nostri cittadini. Lucca è una grande città con grandi valori umani e civili. Una citta forte e generosa. Chi ha avuto la vergognosa idea di usare una proposta fondata e positiva per aiutare chi ha bisogno adesso per tentare un’azione militare contro un cittadino lucchese e rappresentante delle istituzioni e dei cittadini ha finalmente rivelato ai lucchesi la sua vera identità. Sono e saranno i lucchesi a giudicare con il voto a giugno”. Nel frattempo Garzella propone anche una consultazione on line nello stesso giorno del referendum, il 4 dicembre, sulla proposta di aiuto ai terremotati: “Chi voterà sì, approverà l’invio di metà degli incassi di Lucca Comics per la ricostruzione, chi voterà no lo boccerà. La parola ai lucchesi”, dice Garzella che poi torna alle idee per i Comics tutto l’anno.
“Prima di tutto vorrei ringraziare l’organizzazione del Lucca Comics perché è stata davvero una grandissima edizione che per cinque giorni mi ha reso fiero di appartenere a questa città – dice Garzella –. Ma la bellezza di queste giornate non dovrebbe fermarsi solo alla kermesse autunnale: bisogna assolutamente puntare a creare iniziative collaterali, rendere Lucca sede ideale per approcciarsi all’arte del fumetto. Oltre a creare vere e proprie scuole del fumetto, per me sarebbe importante anche portare i fumetti nelle scuole come strumento culturale più divertente ed efficace. Sarebbe bello – continua Garzella – anche organizzare notti bianche dedicate al fumetto utilizzando spazi consoni come le sale della biblioteca Agorà o San Romano, ma anche creare collaborazioni con le grandi case cinematografiche per fare a Lucca l’anteprima nazionale dei film tratti dai loro fumetti. I giorni scorsi – racconta – ho partecipato a un’anteprima di un film e ne sono rimasto veramente affascinato, sarebbe bello avere più momenti del genere tra le nostre mura, come sarebbe bello avere più spesso anche i cosplay: ogni anno, lo sappiamo, sono loro che riescono ad attirare in città non solo appassionati dei fumetti ma anche semplici curiosi. Ho deciso di proporre queste idee solo adesso che è finita la manifestazione – spiega Garzella – per rispetto all’organizzazione che stava già facendo un ottimo lavoro”.
Poi Garzella torna ad entrare nel merito delle polemiche sollevate dall’idea di devolvere metà degli incassi dell’edizione record dei Comics: “La proposta di devolvere il 50 per cento degli incassi alle zone terremotate, che rinnovo tranquillamente, invece l’ho fatta con la manifestazione ancora in corso perché a mio parere andava fatta al volo: il terremoto c’è stato la mattina alle 7,40? La proposta si fa la mattina stessa. Sono rimasto sdegnato dal modo in cui mi hanno attaccato sui social e sui giornali, alcuni anche senza firmarsi. Purtroppo siamo in un periodo di forte emergenza, sta arrivando l’inverno e molti italiani lo passeranno in tenda. Non siamo forse italiani anche noi? O forse – si chiede il presidente – i nostri confini si limitano a Santa Maria del Giudice? Siamo stati la città della gioia per cinque giorni mentre altre persone hanno attraversato momenti difficili, mi sembrava doveroso provvedere al loro dolore devolvendo almeno una parte degli incassi, ovvero circa due milioni di euro, magari stanziando la cifra dal bilancio del comune. I soldi servono adesso, non tra qualche tempo come ha sostenuto l’assessore Lemucchi. E’ triste il fatto che io sia l’unico ad aver proposto un’iniziativa del genere: siamo circondati da politici cinici che si permettono addirittura di fare ironia sui social, gli stessi, tra l’altro, che mi hanno attaccato per la vicenda Mammini. Sono un personaggio scomodo per tanti, ma credo che questa proposta andasse presa più in considerazione parlandone tutti insieme in modo civile. Ma per fare questo – conclude – ci vuole prima di tutto sensibilità e volontà politica”.