




Il centrodestra tradizionale si presenterà unito per il Comune di Lucca. Ad annunciarlo i rappresentanti regionali di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord, Stefano Mugnai, Giovanni Donzelli e Francesco Pellati. Un’unità in perenne dialogo con le liste civiche di area per riconquistare il Comune con un programma unitario. Il candidato? Sarà annunciato, insieme al programma, entro 15 giorni. E non è escluso che sia una personalità al di fuori dai partiti per cui le tre componenti del centrodestra sono pronte a fare un passo indietro. L’identikit è chiaro: giovane (se non anagraficamente almeno “di testa”), espressione della società civile e in grado di attrarre consensi anche al di fuori del centrodestra tradizionale. E con un programma annunciato come “dirompente” rispetto al più o meno recente passato.
Il centrodestra unito, almeno nelle intenzioni, riparte così da Palazzo Ducale, e chiama a raccolta tutte le anime del partito, anche quelle critiche. In sala, infatti, ci sono anche i rappresentanti di quella “fronda” di Forza Italia che più volte nel recente passato ha fatto sentire la propria voce. Dai consiglieri comunali di Lucca, Marco Martinelli e Mauro Macera, all’ex coordinatore di Lucca Gianluca Ghiglioni, al consigliere comunale di Porcari Riccardo Giannoni, al sindaco di Montecarlo, Vittorio Fantozzi. Con loro tanti esponenti vecchi e nuovi del centrodestra: l’ex sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti, Marco Santi Guerrieri di Fratelli d’Italia, l’ex consigliere comunale azzurro Stefano Lotti, l’ex consigliere regionale e vicesindaco di Capannori Salvadore Bartolomei, Marcella Maniglia neosegretaria comunale della Lega Nord, l’ex assessore di Massarosa Sisto Dati, Alessandro Santini da Viareggio, Daniele Lazzareschi da Capannori e l’ex sindaco del principale Comune della Piana, Michele Martinelli.
Il tentativo è quello di riconquistare il Comune di Lucca in un momento di disgregazione e di conflitti che stanno creando qualche problema al Partito Democratico.
Apre la conferenza Francesco Pellati, della Lega Nord che annuncia come a breve ci sarà la presentazione del programma e del candidato sindaco e una lista propria del Carroccio che sarà capeggiata dal segretario comunale Marcella Maniglia: “Si tratterà di una lista di tutta gente nuova – dice Pellati – che si affaccia alla politica lucchese. La coalizione avrà un programma dirompente per l’amministrazione della città. Noi siamo, come è noto, per la difesa dell’identità del territorio anche contro chi ci accusa di speculazone sul tema dell’integrazione. Continueremo la battaglia in nome dell’identità e della sicurezza perché mentre il centrosinistra fa affari sulla pelle degli immigrati noi difendiamo la nostra gente”.
“L’Italia e Lucca – prosegue – non si salvano senza una una coalizione solida non composta soltanto dai partiti tradizionali ma anche dalle liste civiche. Anche per terminare con quella grande mistificazione che è il Movimento Cinque Stelle, che da una parte attira il voto dei delusi del centrodestra e dall’altra fa politiche di centrosinistra o di sinistra. Oltre al vizio, che si riscontra anche a Lucca, di litigare continuamente all’interno del Movimento. C’è poi la sinistra, con un Pd che anche a Lucca si muove per correnti e non per ideologie come in passato o per progetti precisi. Ne escee un quadro incoraggiante per noi. Le crepe, altrove, sono profonde e radicalizzate e tutto lascia intendere che non ci sarà un elemento di mediazione”. Al tavolo arriva anche un messaggio del segretario nazionale Manuel Vescovi, impegnato nella campagna referendaria per il no: “La città di Lucca – scrive – si merita ben altro. Serve un contesto diverso di crescita dal punto di vista civile ed economico”.
“Noi siamo il rinnovamento – conclude Pellati – e solo una coalizione leale, con il candidato giusto e un programma dirompente può contribuire a conquistare la poltrona di primo cittadino della città”.
Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia prosegue nel tracciare identikit di coalizione e candidato: “A differenza della sinistra – dice – che prova a cambiare candidato sindaco convinta com’è di aver governato male noi ci impegniamo a dire che, a prescindere di quello che accadrà a livello nazionale a Lucca la coalizione sarà unita. Perché è questo il bene per i cittadini di Lucca, che meritano un centrodestra unito. L’esempio sono le ultime elezioni amministrative: a Grosseto, ad Arezzo, a Cascina, abbiamo vinto perché avevamo un candidato di rottura. E se il centrodestra sarà rinnovato e di rottura anche a Lucca, dopo che la sinistra ha fatto perdere la percezione di sicurezza e limitato la crescita economica, potrà vincere anche qui”. “Ognuno di noi – spiega – ha in mente la persona giusta per vincere le elezioni a Lucca. Ma se arrivasse il nome giusto, al di fuori dai partiti, siamo pronti a fare un passo indietro. Il concetto è: siccome la sinistra ha governato male noi ci uniamo per salvare Lucca”.
Per Stefano Mugnai, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, il messaggio deve essere quello del centrodestra unito a Lucca così come in Toscana per vincere la tornata elettorale amministrativa. “Il centrodestra – afferma – è unito ed è desideroso di aprirsi a una serie di esperienze civiche che già esistono in città. Questa è la formula vincente e l’unica possibilità di alternativa credibile al governo del centrosinistra ed argine al Movimento Cinque Stelle. Il candidato che proporremo sarà un candidato che risponderà alla città di Lucca e non ad altre spinte, riproponendo così le scelte vincenti di Grosseto e Arezzo”. L’impegno richiesto a militanti e simpatizzanti è quello di iniziare questo percorso comune nella campagna per il no al referendum: “La vittoria del no al referendum – dice Mugnai – al di là del fatto che si tratta di una riforma piena di pecche e pasticciata, potrebbe portare il centrodestra a vincere anche a livello nazionale. Per questo chiediamo massimo impegno a tutti per lavorare per la vittoria del no”.
Mugnai ribadisce che il dialogo è allargato alle forze civiche mentre sembra esserci strada chiusa per altre forze del centrosinistra come l’Ncd: “Noi – dice Mugnai – parliamo con tutti quelli che esistono a livello territoriale. Le altre forze politiche, che al momento appoggiano il governo di centrosinistra ci chiediamo dove siano visto che sul territorio non c’è traccia. Siamo interessati, invece, ad aggregare le forze civiche come siamo riusciti a fare anche altrove. E’ significativo che a livello amministrativo vinciamo più ora di quando il Pddl era al 40 per cento. Questo anche per il rapporto che si è creato con i cittadini. Le realtà civiche, infatti, riescono a veicolare anche voti che vanno al di là dei partiti propriamente detti”. Sulla stessa lunghezza d’onda si inserisce anche Donzelli: “In Toscana – spiega – il Movimento Cinque Stelle non funziona perché noi siamo credibili. Quando il centrodestra si rinnova ed è credibile, insomma, non c’è spazio per loro. E non saremmo credibili, ad esempio, se ci presentassimo in coalizione, qualora esistesse, con il Nuovo Centrodestra”. Conferma anche Pellati: “L’Ncd non rientra nell’ambito dei nostri interessi. Ci interessa invece il rapporto con le liste civiche vere, non quelle dell’ultimo minuto. Comunque la nostra coalizione è molto vicina ad individuare un candidato sindaco cui è collegato il programma”. “Un candidato – si inserisce Donzelli – presentato per tempo perché non vogliamo farci dettare le scelte dalle tattiche del centrosinistra. E ci piacerebbe, anzi, che sulla base di un programma condiviso fosse un candidato sindaco a scegliere noi per la serietà e la credibilità delle nostre proposte”.
Mugnai non si sottrae neanche a intervenire sulle recenti polemiche della “fronda” interna a Forza Italia e di una certa divisione nell’area di centrodestra nei confronti del referendum, con alcuni esponenti, anche di tradizione azzurra, che si schiereranno per il sì: “La risposta – dice Mugnai – è nella sala. Certo, la dialettica interna c’è e c’è stata come deve essere in un grande partito. Ma molti dei soggetti che in qualche modo si sono opposti alla linea attuale del partito sono presenti qui oggi ed è la migliore risposta di unità. Poi a Lucca le elezioni vengono al momento giusto, visto che ci sono le preferenze e sarà anche l’occasione per miisrarsi con il voto”. Più categorico circa il referendum: “Posso dire tranquillamente – dice – che coloro che rappresentano attualmente Forza Italia sono tutti per il no. Coloro che si sono espressi per il sì non fanno parte dell’attualità stringente del partito ma delle cronache del passato. Una scelta che, comunque è personale rispetto alle posizione del partito e soprattutto di quello che dice Berlusconi. E poi confermo il fatto che dalla vittoria del no il centrodestra non può che avvantaggiarsi”. Il referente politico in Forza Italia, per la Lega, rimane comunque l’area rappresentata da Stefano Mugnai: “La Lega – dice a chiare lettere – ha un unico referente politico in Forza Italia e sono i responsabili attuali del partito”.
Si va dunque, verso un candidato civico e tre sarebbero i nomi in ballottaggio su cui sciogliere il nodo: “Noi siamo sempre – spiega Donzelli – per il primato della politica rispetto ad altre soluzioni. Ma se il migliore viene fuori dai partit ben venga un candidato civico che potrebbe garantire una sommatoria di voti superiore a quella della coalizione. Penso alla Ceccardi a Cascina o a Chiassai a Montevarchi, ad esempio. Non siamo chiusi a un’ipotesi di questo genere, perché cerchiamo non solo un candidato vincente ma un candidato che possa governare e sia rassicurante per la città, che è conservatrice, ma allo stesso tempo di rottura con lo schema politico attuale”.
“Per noi – aggiunge Mugnai – è più importante vincere che mettere una bandierina di testimonianza a Lucca. E sono fiducioso che quella che verrà fuori sarà una candidatura forte”. “Un lucchese – dice Pellati – che sia giovane di testa, fuori dai corridoi dei partiti, che vive del suo e che non dipenda dalla politica e che possa dire agli elettori che dopo in cinque o dieci anni di governo della città potrà tornare a vivere del proprio lavoro”.
“In questo momento storico – conclude Mugnai – intravediamo la possibilità di vincere le elezioni. Siamo stufi in Toscana di fare testimonianza e lo abbiamo dimostrato anche alle ultime amministrative. Sono fiducioso che anche a Lucca sarà così”.
La sfida del centrodestra è lanciata. Ora si attendono noi e programmi. Ma non sarà, questa l’impressione, un’attesa lunga.
Enrico Pace