Consiglio ragazzi e ragazze chiede istituzione garante infanzia

9 novembre 2016 | 17:36
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Consiglio ragazzi e ragazze chiede istituzione garante infanzia

Una città dei ragazzi e delle ragazze, in cui coltivare la cultura dei diritti dell’infanzia e recepire le istanze dei più piccoli. E’ questa la proposta principale con cui si conclude, dopo due anni, l’attuale mandato del consiglio comunale dei ragazzi: l’ultimo atto andrà in scena il 22 novembre prossimo, con il Consiglio congiunto tra adulti e bambini.
“In quella sede – spiega l’assessore e vicesindaco Ilaria Vietina – verranno ascoltate e recepite le proposte presentate dai ragazzi e si terrà anche la cerimonia di conferimento della cittadinanza simbolica agli under 18 venuti ad abitare nel nostro territorio. Sarà un momento importante, soltanto due giorni dopo il 20 novembre, anniversario della dichiarazione dei diritti dell’infanzia. Per l’occasione sceglieremo una sede più ampia dell’aula di palazzo Santini”.

Oggi, nel frattempo, i ragazzi hanno presentato le proposte che gireranno poi agli adulti: “Chiediamo di essere coinvolti nei processi decisionali che ci riguardano più da vicino – affermano i consiglieri – ed invitiamo la giunta a mettere in atto misure per favorire la maggiore conoscenza possibile dei diritti dell’infanzia. Inoltre la invitiamo ad istituire la figura del garante dell’infanzia e ad aderire all’apposito programma Unicef”. Nella seduta di oggi è anche stata votata e passata la proposta di intitolare il parco giochi che si trova dietro alla biblioteca comunale di San Concordio al popolo Saharawi.
“Si concludono due anni di mandato intensi – prosegue Vietina – ma spero e credo che questi ragazzi possano continuara ad occuparsi del bene comune, a partire dalle loro scuole. Ringrazio i consiglieri che sono stati loro vicini e in particolare Enrica Picchi e Maria Teresa Leone, oltre a Francesco Battistini, Renato Bonturi e al presidente del Consiglio comunale Matteo Garzella. Questi ragazzi hanno vissuto momenti importanti, come la visita al parlamento, ed hanno compreso come funzionano i processi decisionali degli adulti. La conclusione del mandato non è una fine, ma l’apertura di nuovi percorsi, all’insegna di una maggiore consapevolezza”.