
Una settimana al voto per il referendum. Dal giorno dopo il dibattito politico, nazionale e locale, tornerà inevitabilmente ad infiammarsi. E qualcosa dipenderà anche dall’esito del voto a livello locale. Detto delle possibili ripercussioni nel centrodestra, faticosamente alla ricerca dell’unità per poter riconquistare il Comune di Lucca, gli scenari per il centrosinistra sono molteplici e controversi.
Molto, infatti, dipenderà dalle decisioni dell’attuale consigliere regionale, Stefano Baccelli, che, nonostante un maggiore attivismo a livello cittadino nelle ultime settimane (compresa la polemica a distanza con il presidente della Provincia, Luca Menesini), non ha ancora fatto passi ufficiali per una eventuale candidatura a primo cittadino. Infondate le voci che vorrebbero l’ex presidente della Provincia dietro le manovre da “guastatore” del presidente del consiglio comunale, Matteo Garzella, molto dipenderà dall’esito della consultazione del 4 dicembre.
Se infatti, anche a livello locale, dovesse prevalere il no, l’ascendente renziano potrebbe perdere potere di trattativa sui tavoli della scelta del candidato a sindaco. Spianando la strada per un eventuale Tambellini bis, che trova fra i principali sponsor il presidente della Regione, Enrico Rossi. Tambellini si è schierato, in vista del referendum, anche in appuntamenti pubblici, per il sì, così come gran parte della sua maggioranza, che ha costituito comitati ad hoc o ha lavorato con convinzione in campagna elettorale (basti pensare, fra gli altri, agli assessori Raspini e Mammini, ad Alberto Bertolaccini, componente dello staff del sindaco ma anche, per citare altri nomi, a Stfao Bandiera, Renato Bonturi, Gabriele Olivati, Teresa Tosi, Silvia Del Greco dei Giovani Democratici e Niccolò Battistini). Ma fra chi è convintamente orientato per un Tambellini-bis, senza ricorso alle primarie di partito, ci sono anche esponenti che hanno dichiarato di votare no. Fra questi il capogruppo di Lucca Civica, Claudio Cantini. Una condizione che, in questo caso, slegherebbe il sindaco uscente dal risultato del referendum, rendendone possibile una corsa alla riconferma.
Se invece prevarrà il sì, magari con risultati importanti, potrebbero vantare carte importanti sia i renziani del Pd, che sono maggioranza, seppur di poco, nel partito comunale, magari sottolineando una certa freddezza del sindaco verso la consultazione, sia Matteo Garzella che con il suo Lucca, avanti tutta ha creato un comitato per il sì al referendum.
Tutto, comunque, anche perché al momento il partito a livello locale non ha una leadership, sarebbe demandato alle scelte del Pd regionale. Ed è in quella sede che potrebbe calare le sue carte il consigliere regionale Stefano Baccelli. Che, però, non potrebbe sottrarsi al meccanismo delle primarie, avendole chieste, e non ottenute, cinque anni fa, per tentare la corsa contro Tambellini. Se andasse così si confronterebbe almeno con Matteo Garzella, che si è candidato ufficialmente alle primarie di partito. Tambellini e i tambelliniani, invece, non sarebbero della partita. Ed è abbastanza certo che il sindaco uscente si candiderebbe sostenuto da una serie di liste civiche: fra queste Lucca Civica, Lucca Democratica (un emulo di quello che ha fatto Giorgio Del Ghingaro con Viareggio Democratica), la lista centrista del consigliere comunale del gruppo misto Andrea Pini, Sinistra con Tambellini di Cecchetti e Sichi.
Resterebbero, però, due incognite. La prima è rappresentata dal movimento politico-culturale di Giorgio Del Ghingaro, Buonvento. Il fatto che Del Ghingaro sia stato richiamato alla guida del Comune di Viareggio, infatti, non frena le ambizioni di creare un movimento a livello regionale fuori dai partiti, il tutto nonostante il raggiunto accordo con il Partito Democratico che avrà effetti sulla giunta di Viareggio, che con tutta probabilità verrà annunciata domani. Le ipotesi sono due. Se Del Ghingaro da gennaio rientrerà a far parte del Pd, dopo la sospensione, all’interno dei democratici si potrebbe creare una sorta di corrente vicina al sindaco di Viareggio che potrebbe rappresentare una sorta di ago della bilancia nella scelta del futuro candidato per Palazzo Orsetti. Se invece Del Ghingaro e i suoi volessero rimanere autonomi una lista civica a nome Buonvento potrebbe decidere in un secondo momento quale candidato appoggiare. E non è escluso che la scelta possa ricadere anche su Alessandro Tambellini, anche in questo caso per rafforzare i legami con il presidente della Regione, Enrico Rossi, che si appresta a fare la corsa “da sinistra” per la carica di segretario nazionale del partito e che ha forti legami con il primo cittadino di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, cui potrebbe proporre un “patto di desistenza” o un appoggio esplicito al sindaco uscente.
L’altra incognita è rappresentata dall’altro ex presidente della Provincia, Andrea Tagliasacchi, che ha dichiarato la sua volontà di candidarsi. Anche la sua sarebbe una corsa fuori dal Pd e contro il Pd, in particolare in chiave antimarcucciana. Una scelta che, paradossalmente, potrebbe drenare più voti dal centrodestra che dal centrosinistra, visto anche l’apprezzamento che alcune liste civiche hanno più o meno palesemente dimostrato nei confronti di questa ipotesi.
La prima scadenza formale, comunque, è quella del prossimo 16 dicembre, data entro la quale il sindaco Tambellini dovrà dichiarare la propria disponibilità a sottoporsi alle primarie. Salvo rivoluzioni e soluzioni alternative (una potrebbe essere, ma assai poco probabile, una consultazione fra Tambellini e due candidati ritenuti più “deboli” come Garzella e un esponente renziano “di bandiera” come Gianni Del Carlo) Tambellini dirà di no. Da quella data tutte le ipotesi accennate inizieranno ad avere un’accelerazione.
Enrico Pace