
La variazione di bilancio approvata dal consiglio comunale di Lucca lunedì (28 novembre) ha ridotto di 500 mila euro la previsione in entrata di Imu ordinaria, primo effetto dell’adozione del piano strutturale. Il perimetro del territorio urbanizzato (che costituisce quadro di riferimento, con valore prescrittivo, per il successivo piano operativo) ha infatti escluso, rendendole inedificabili, aree che per il precedente regolamento urbanistico erano invece edificabili.
Su queste superfici è quindi divenuta inapplicabile l’imposta municipale unica. Una cifra considerevole di entrate in meno per il Comune di Lucca che l’assessore all’urbanistica, Serena Mammini, commenta sul suo profilo Facebook: “Notizia bella o brutta? Positiva o negativa? Dipende dai punti di vista. Se dall’adozione del piano strutturale si è registrato un netto calo delle entrate derivate dall’Imu (circa 240 mila euro in 6 mesi) evidentemente qualcuno ha diffuso notizie poco attendibili parlando del consumo di territorio che questo piano attuerebbe. I fagocitatori del suolo forse vanno cercati altrove, o andavano fermati prima, ma chissà dove erano allora gli strenui paladini difensori del territorio. Ognuno può dire e scrivere (più o meno) ciò che vuole (e ultimamente è molto trendy sparare immaginifiche scempiaggini), ma i dati parlano chiaro, più dei molti tentativi di spiegazione che abbiamo cercato di fornire e che comunque continueremo a fornire”. A sostenere che il nuovo piano strutturale includesse entro il perimetro del territorio urbanizzato cento ettari di suolo agricolo era stato, nei mesi scorsi, Paolo Baldeschi, ex docente e membro della rete dei comitati toscani e fonte utilizzata dal consigliere comunale di Governare Lucca, Piero Angelini, per argomentare le sue posizioni critiche.