
“Qualunque sia il risultato del referendum costituzionale, i comitati Liberi Sì non chiuderanno la loro attività sia a livello locale che a livello nazionale”. A dichiararlo il presidente emerito del senato Marcello Pera al termine del suo intervento ieri a Lucca nell’auditorium S. Girolamo per la conclusione della campagna elettorale per il referendum.
“In soli due mesi – ha proseguito – solo a Lucca abbiamo fondato 16 comitati liberi sì e raccolto più di 300 firme certificate. La nostra appartenenza si colloca nell’area liberal democratica moderata e riformista, al di fuori dal Pd. Riteniamo che esista una vasta area dell’elettorato che non si riconosce né nella sinistra né nella Lega lepenista di Salvini. Non saremo un partito, saremo aperti al dialogo, ma non accetteremo atteggiamenti di supponenza”.
In precedenza Pera aveva espresso i motivi del sì al referendum costituzionale: “Ci sono almeno tre buone ragioni per votare sì: primo, la riforma del Senato che sancisce la fine del bicameralismo paritario, unico in tutte le democrazie occidentali e permette un recupero di efficienza ed abbreviazione dei tempi di approvazione delle leggi. Con la riforma è la sola camera dei deputati che dà la fiducia al governo ed il Senato diventa il rappresentante degli interessi del territorio; secondo la riforma elimina il contenzioso tra stato e regioni che, dalla riforma voluta dal governo D’Alema nel 2001 ha prodotto più di duemila ricorsi alla Corte Costituzionale; terzo, introduce tempi certi nell’approvazione dei disegni di legge, che devono essere esaminati dal Parlamento entro 70 giorni”. “Oltre a questi punti fondamentali – ha concluso – nella riforma ci sono anche altre cose buone, come la riduzione del numero dei senatori, l’abolizione di un ente inutile e costoso come il Cnel, e la definitiva abrogazione delle Province”.