Luca Baccelli sul referendum: “Voto di sinistra ha contato per il no”

5 dicembre 2016 | 14:52
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Luca Baccelli sul referendum: “Voto di sinistra ha contato per il no”

Referendum, la vittoria del no vista da uno dei “grandi elettori” del fronte contrario alla riforma, il professor Luca Baccelli.
“Una partecipazione straordinaria – dice – un’affermazione del no oltre ogni aspettativa. Il risultato del referendum del 4 dicembre è stato la migliore dimostrazione di quanto fosse sciagurato il progetto di riforma costituzionale: un tentativo di espropriare la rappresentanza e concentrare ulteriormente il potere nell’esecutivo, indebolendo garanzie, contrappesi, istituti di rappresentanza. Le italiane e gli italiani, invece, hanno riaffermato la loro sovranità per difendere i loro diritti politici e sociali; e hanno votato liberamente, nonostante una ossessiva e spregiudicata campagna mediatica senza limiti di mezzi e di risorse”.

“La Costituzione – prosegue – ancora una volta, è stata difesa dalle cittadine e dai cittadini. Paradossalmente, proprio questo sembra rimanere sullo sfondo dei commenti al voto. Del resto, già qualche giorno fa Michele Serra pronosticava che “il no di sinistra […] sarà poco più di niente, affogherà dentro il no di destra, quello di Brunetta, Berlusconi e Salvini” e in queste ore i delusi del sì ripetono considerazioni analoghe. Eppure ci si dovrebbe almeno essersi accorti che la più grande organizzazione del nostro paese, la Cgil – non esattamente di destra – è stata in campo per il no. Anche a Lucca la collaborazione del sindacato con l’Anpi, l’Arci e il Coordinamento democrazia costituzionale è stata piena ed è risultata decisiva per il successo finale. E si dovrebbero aggiungere i sindacati di base e le tante organizzazioni che si sono impegnate fin dalla primavera scorsa”.
“Ma soprattutto – conclude – non si vuol vedere quello che è successo nel nostro paese: si è diffusa una grande voglia di capire e di informarsi al di là della propaganda, e contro la riforma si è mobilitato un movimento capillare, con l’organizzazione di comitati e l’impegno di tante cittadine e cittadini in una miriade di iniziative che hanno ricostruito un tessuto di relazioni; e ridato un po’ di senso a parole come partecipazione, opinione pubblica, società civile”.